E’ Abdul Nasser al Qardash il leader Isis che l’intelligence irachena ha affermato di aver catturato? O, più precisamente, è davvero il successore di al-Baghdadi a essere finito nelle mani dei servizi segreti di Baghdad? Un enigma che, al momento, sembra destinato a perdurare, se non altro in merito al dubbio legato all’effettiva leadership del sedicente Stato islamico dopo la morte del Califfo. All’indomani dell’uccisione di al-Baghdadi, avvenuta il 26 ottobre scorso, non erano trascorsi che pochi giorni prima che l’Isis utilizzasse i suoi canali web per diffondere il nome dell’uomo che lo avrebbe sostituito. Nello specifico, a prendere le redini delle milizie jihadiste sarebbe stato Abu Ibrahim al Hashemi al Quraishi, questione dibattuta in quanto nessuna conferma ufficiale è mai arrivata in merito. Tanto che da più parti è stato sostenuto che l’attuale leader daesh sia un iracheno di nome Amir Mohammed Abdul Rahman al Mawli al Salbi.
Al di là dei nomi, la questione al Qardash sembra comunque contenere diversi aspetti controversi, legati anzitutto all’effettivo periodo dell’arresto. Il jihadista sarebbe infatti già stato arrestato un anno fa dalla coalizione anti-Isis delle Forze democratiche siriane e consegnato all’Intelligence irachena circa una decina di giorni fa. A ogni modo, sussiste più di qualche dubbio sul fatto che al Qardash sia realmente il vertice dei gruppi fondamentalisti daesh. Anzi, secondo diversi analisti del Medio Oriente, la confusione sulla vicenda sarebbe stata provocata proprio dalla consegna dell’uomo alle forze speciali irachene. Gli stessi osservatori mediorientali, riportano inoltre come al Qardash non sia l’erede di al Baghdadi ma semplicemente uno degli esponenti che avrebbero potuto prendere il posto, un leader ma non il leader supremo. Ruolo che, peraltro, non avrebbe potuto assumere per via della detenzione precedente alla morte del Califfo.
Altra variabile di deterrenza, l’abitudine dei combattenti daesh di affibbiarsi nomi di guerra, uno dei quali, proprio al Qardash, sarebbe quello attribuito ad al Mawli al Salbi, l’uomo ritenuto il presunto vertice Isis. Il riferimento all’uomo preso in consegna dalle forze irachene, come riferito ad esempio da al Arabiya, deriverebbe dal ruolo di leadership avuto nell’organizzazione del gruppo jihadista, senza però aver ottenuto i riconoscimenti necessari alla leadership suprema. Il che, di fatto, smentisce l’opinione comune sulla presunta cattura del successore di al Baghdadi.
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