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Haiti, terrore nella capitale: dichiarato lo stato di emergenza

Si respira un clima di terrore a Port au Prince, capitale di Haiti, dove almeno una dozzina di persone sono morte dopo che i membri di una banda hanno attaccato la principale prigione della città. L’isola ha dichiarato lo stato di emergenza e ha decretato il coprifuoco, ma i residenti continuano a vivere nella paura: un secondo carcere è stato attaccato. 

Terrore ad Haiti

Almeno una dozzina di persone sono morte dopo che i membri di una banda hanno attaccato la prigione principale della capitale di Haiti, Port au Prince, consentendo l’evasione di diverse migliaia di detenuti, hanno detto in serata un giornalista dell’Afp e una Ong. “Abbiamo contato i corpi di molti prigionieri”, ha detto Pierre Esperance del gruppo per i diritti umani RNDDH, aggiungendo che solo circa 100 dei circa 3.800 detenuti del Penitenziario Nazionale erano ancora all’interno della struttura dopo l’aggressione delle bande avvenuta nella notte di sabato. Un giornalista dell’Afp che ha visitato la prigione domenica ha contato una dozzina di corpi all’esterno. Il governo colombiano ha ottenuto il trasferimento in un carcere di massima sicurezza dei 17 connazionali detenuti ad Haiti, dove è stato nel frattempo dichiarato lo stato di emergenza e il coprifuoco. La misura è avvenuta a seguito di una richiesta avanzata da Bogotà attraverso una nota diplomatica e dopo che i membri di una banda hanno attaccato la principale prigione di Port au Prince. I 17 colombiani agli arresti ad Haiti dal luglio 2021 sono ex soldati accusati di aver partecipato all’assassinio del presidente haitiano, Jovenel Moise, nel luglio del 2021.

Sotto attacco anche un secondo carcere

Il governo haitiano ha dichiarato lo stato di emergenza e il coprifuoco nella capitale Port au Prince, in seguito alla fuga di diverse migliaia di detenuti da un centro penitenziario attaccato da bande armate. Nella capitale di Haiti, Port au Prince i residenti continuano a vivere momenti di terrore, con spari e cadaveri sparsi in diverse strade, mentre si registrano le prime interruzioni di internet per i danni ai cavi di fibra ottica avvenuti negli scontri. In un quartiere sono state erette barricate con pneumatici in fiamme. Secondo alcuni media locali, sarebbe stata invasa anche una seconda prigione con all’interno circa 1.400 detenuti. Il principale stadio di calcio del Paese è stato occupato e depredato da uomini armati, che hanno anche tenuto in ostaggio un dipendente per ore, ha riferito la Federazione calcistica di Haiti.

Fonte Ansa

 

redazione

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