“No. Anonymous non è in guerra con la Russia. Siamo in guerra contro Putin. Il popolo russo non sostiene la guerra di aggressione di Putin contro il popolo ucraino”. E’ quanto si legge in un post pubblicato su Twitter da Anonymous che afferma di essere sceso in guerra contro Putin.
Il gruppo nelle ultime ore ha rivendicato l’attacco hacker al sito web del ministero della Difesa russo, che però è stato smentito dal Cremlino. ‘attacco, secondo analisti cyber, avrebbe fatto scattare le difese a disposizione di Mosca in caso di offensiva “virtuale”: se il portale del ministero della Difesa è andato in tilt, quindi, significa con ogni probabilità che sono scattate attivate tecnologie di anti-ddos dalla Russia.
Anonymous, in ogni caso, non si è fermato qui. Scorrendo le timeline dei profili riconducibili al collettivo, però, si trovano messaggi relativi ad altri successi che la cyberwar avrebbe prodotto: nella rete degli hacker sarebbero finite l’emittente russa RT e l’azienda produttrice di armi Tetraedr. Stesso trattamento sarebbe stato riservato ad un’azienda bielorussa, fornitore dell’esercito russo.
In un altro post su Twitter, il gruppo Anonymous ha fatto sapere di avere in corso altre operazioni per “mantenere offline” i siti del governo russo. Il collettivo, inoltre, ha affermato che invierà informazioni al popolo russo in modo che “possa essere libero dalla macchina della censura statale di Putin“. “Abbiamo anche operazioni in corso – si legge ancora nel tweet – per mantenere il popolo ucraino online nel miglior modo possibile“.
Un attacco hacker di tipo DdoS è stato lanciato contro il sito dell’Agenzia spaziale russa da Leopoli. Lo rende noto la stessa agenzia sul proprio profilo Telegram, aggiungendo che l’attacco è stato effettuato “utilizzando una rete di bot dislocati su server in diversi Paesi del mondo“. Secondo quanto dichiarato dall’Agenzia Roscosmos, “i tecnici sono in grado di identificare l’autore dell’attacco“. I dati sono quindi stati trasferiti alle autorità competenti.
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