Uno dei dossier sul tavolo del governo in vista della fase due è quello dei trasporti. Si tornerà mai a viaggiare in aereo? Il problema principale è rappresentato dalla distanza di sicurezza che costringerebbe le compagnie a far volare i propri velivoli con una capienza quasi dimezzata. E i profitti, come è ovvio, scemerebbero. Così come rimane aperta la questione Alitalia. Il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha prospettato lo scenario futuro della compagnia durante l’audizione alla Commissione Trasporti della Camera.
La compagnia aerea low cost, Ryanair, annuncia che non tornerà a volare se sarà obbligata a tenere i sedili di mezzo vuoti per mantenere le distanze di sicurezza contro il coronavirus. Intervistato dal Financial Times, il proprietario della compagnia irlandese, Michael O’Leary, ha sottolineato che “sarebbe impossibile guadagnare denaro con un tasso di riempimento del 66%”. Secondo O’Leary, si tratterebbe di “un’idea idiota che in ogni caso non darebbe alcun risultato”.
Proprio per scongiurare questo scenario, assoaeroporti chiede al governo misure immediate a sostegno della filiera. “Nel solo mese di marzo – si legge in una nota – gli aeroporti italiani hanno perso oltre 11,5 milioni di passeggeri con una flessione del traffico che, da alcune settimane, si è assestata complessivamente ad un sostanziale -100%“, in pratica si è azzerato. Il settore ha già messo in cassa integrazione oltre 10.000 lavoratori (il 95% dei dipendenti) e prevede un calo di fatturato di circa 1,6 miliardi di euro.
La newco per Alitalia “riteniamo che possa partire entro le prime settimane del mese di giugno, con necessari passaggi”. Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli in audizione alla commissione Trasporti della Camera. Su notizie di stampa “si è parlato di una flotta molto molto limitata. Ciò non corrisponde al vero: il range di aeromobili che transiteranno immediatamente alla newco è superiore ai 90, dai 113 di oggi”, ha aggiunto. La nuova Alitalia “inizialmente” sarà in mano pubblica, “ma poi ritengo che possa essere valutato in un momento successivo l’eventuale mantenimento totale della compagnia in mano pubblica”, ha affermato Patuanelli. “Credo che parlare di esuberi zero sia molto difficile”, ma, ha osservato il ministro, “l’accompagnamento che si farà tra la oldco e la newco dovrà garantire la massima tutela occupazionale“. “Quella dotazione economica nata in periodo pre-Covid”, con il prestito di 400 milioni, “nonostante l’enorme perdita di questo mese e mezzo, è sufficiente per accompagnare fino a maggio l’amministrazione straordinaria”, ha sottolineato.
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