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Eccidio a Campo di Fossoli, Von der Leyen: “Colpa profonda del mio Paese”

Trascorre una giornata in Italia Usrula von der Leyen. La presidente della Commissione europea, accompagnata dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, visita il Campo di Fossoli, nei pressi di Carpi. Una pianura emiliana diventata, negli anni della Repubblica Sociale, un campo di prigionia. Prima gli uomini del regime di Salò, poi le SS… fu un campo di prigionia quello del Modenese, dove furono internati e trucidati, fra gli altri, 67 uomini, perlopiù partigiani. Disposti nel poligono di tiro e massacrati dalle armi da fuoco delle SS del tenente Muller. La presidente incontra alcuni familiari delle vittime del cosiddetto Eccidio di Cibeno, mostrando rammarico per quanto commesso.

Campo di Fossoli, Von der Leyen: “La Resistenza ci ha ridato la libertà”

“È stato un soldato tedesco a ordinare di uccidere i vostri genitori e i vostri nonni. È una colpa profonda nella storia del mio Paese”. Con queste parole la presidente Von der Leyen si rivolge a figli e nipoti degli uomini assassinati dalle SS, ormai 77 anni fa. “La loro resistenza – ha ricordato – ha contribuito a salvare l’Italia e tutta l’Europa. Incluso il mio Paese, la Germania”. Parole che hanno incontrato il gradimento delle persone presenti, che hanno applaudito Von der Leyen, che non ha dimenticato di ricordare il ruolo della Resistenza. Qualcosa che “ci ha ridato la libertà, italiani come i tedeschi. So che devo la mia stessa libertà, a persone come i vostri genitori e i vostri nonni”.

Sacrificio per libertà e democrazia

Era il 12 luglio del 1944 quando i 67 prigionieri (fra i quali personalità come la Medaglia d’oro al valore militare, Jerzy Kulczycki) furono allineati lungo le mura del poligono di tiro del Campo Fossoli. Pronti per essere bersagliati come rappresaglia alle loro azioni partigiane. “Voglio onorare la memoria – ha ricordato ancora Von der Leyen – di tutti coloro che hanno combattuto per la nostra liberazione. È anche grazie al loro sacrificio che è nata un’Europa finalmente pacifica e democratica”. Valori che, come rimarcato dal presidente Sassoli, appaiono oggi in pericolo. “Quello che succede in Europa oggi è preoccupante: discriminazioni, violenze, attacchi alla magistratura, alla libertà di stampa. Per noi tutto questo è intollerabile e non si concilia con i nostri valori. Abbiamo degli strumenti sanzionatori inediti e vogliamo usarli”.

Damiano Mattana

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