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Draghi: “Sullo stato di emergenza decideremo vicino scadenza”

Una conferenza stampa per “chiarire quella che sembra essere una certa confusione sulla questione dei vaccini”, quella dove ha parlato il presidente del Consiglio Mario Draghi, ma anche per dire che ancora non c’è una data per togliere la mascherina all’aperto e che la proroga o meno dello stato di emergenza “la verificheremo quando saremo vicini alla scadenza” del 31 luglio.

Vaccinazioni

“La sfida principale è andare a cercare tutti coloro con più di cinquant’anni che non si sono ancora vaccinati”, ha detto il capo dell’esecutivo “sono quelli che si ammalano in maniera grave“.

Sul tema della cosiddetta vaccinazione eterologa, il premier italiano ha dichiarato: “Se una persona ha meno di 60 anni e gli viene proposto, come è stato stabilito, di fare l’eterologa ma non vuole per qualche motivo, questa persona è libera di fare la seconda dose di Astrazeneca purché abbia un parere del medico e il consenso informato bene”. “La cosa peggiore è non vaccinarsi o vaccinarsi con una dose sola”, ha detto ancora Draghi.

Mascherine

Riguardo le mascherine all’aperto, argomento toccato nel colloquio avuto con il segretario della Lega Matteo Salvini, il capo del governo italiano ha detto che “non ci sono date”, poi ha aggiunto “domani inoltrerò, tramite il ministro Speranza, una richiesta formale al Cts” chiedendo un parere “se possiamo toglierci la mascherina all’aperto oppure no”.

Stato di emergenza

A una domanda sullo stato di emergenza, il presidente del Consiglio ha risposto che “non si può decidere lo stato di emergenza un mese e mezzo di anticipo” e quindi “lo decideremo quando saremo vicini alla data di scadenza”.

Risposta positiva

“Oggi si è riunito il Comitato tecnico scientifico a cui avevo posto un quesito di chiarimento sulla vaccinazione eterologa. La risposta del Cts è che c’è una raccomandazione, un’indicazione molto forte, per l’utilizzo dell’eterologa per le persone sotto i 60 anni che hanno usato il vaccino di AstraZeneca in prima dose, ma resta aperta la possibilità per chi lo richiede, sulla base di un consenso medico, di poter anche utilizzare il seconda dose sotto i 60 anni il vaccino AstraZeneca”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al punto stampa.

Riguardo l’obbligo vaccinale, il ministro ha ricordato che “nel nostro Paese è stato disposto l’obbligo per il vaccino anti-Covid per gli operatori sanitari e ciò è giusto. Ma in questo momento non c’è la previsione di altri tipi di obbligatorietà. Vediamo una risposta positiva dei nostri cittadini e la campagna continuerà”.

Lorenzo Cipolla

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