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Distrutto un ospedale a Mariupol, almeno 17 feriti

Un raid aereo russo ha distrutto un ospedale a Mariupol con reparti maternità e pediatrici. Lo ha riferito su Facebook il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk Pavlo Kyrylenko, citato da Ukrinform, mostrando in un video le immagini dei detriti.

Città sotto attacco

Sono almeno 17 le persone rimaste ferite nell’attacco ai reparti di maternità e pediatrico di un ospedale, affermato il governatore Kyrylenko. Secondo l’autorità regionale, riporta il Guardian, ci sono donne in travaglio. I primi nove giorni di assedio russo hanno visto “la morte di 1.207 pacifici residenti di Mariupol”, si legge in un messaggio su Telegram delle autorità cittadine, che include anche un video del sindaco Vadym Boichenko, dopo che un attacco russo ha distrutto un ospedale pediatrico della città. Mentre il vicesindaco Sergiy Orlov ha denunciato la mancanza di acqua, riscaldamento, elettricità e gas.

Il tweet di Zelensky

“Mariupol. Attacco diretto delle truppe russe all’ospedale di maternità. Persone e bambini sono sotto le macerie. Bambini sotto le macerie. Che atrocità! Per quanto ancora il mondo sarà complice ignorando il terrore? Chiudete i cieli adesso! Fermate le uccisioni! Avete il potere di farlo ma sembra che stiate perdendo l’umanità”, ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pubblicando un video della distruzione provocata dal raid russo denunciato da Kiev su un nosocomio di Mariupol.

Di Maio: “Serve una tregua”

“Dell’ospedale di Mariupol sono rimaste solo macerie: i missili russi hanno distrutto il reparto maternità e quello pediatrico. Le autorità ucraine parlano di feriti e vittime, in gran parte bambini e donne. Un luogo di speranza, dove la vita nasce, è diventato un luogo di morte. È spietato. Ancora una volta viene colpito un obiettivo non militare. La guerra di Putin deve fermarsi”. Lo ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio tornando ad invocare “un tavolo negoziale per una tregua umanitaria che garantisca l’apertura di corridoi umanitari seri. Serve una tregua di 48/72 ore per permettere ai cittadini ucraini di lasciare il Paese”.

Le parole del cardinale Parolin

“In una versione che era stata data di questa guerra era stato detto che si trattava di una operazione militare tesa a distruggere soltanto le installazioni militari nell’Ucraina, evidentemente non è stato così e bombardare un ospedale pediatrico non ha nulla che fare con ragioni militari”, ha aggiunto il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin a margine di un convegno a Roma. Sui corridoi umanitari, Lavrov “ha ascoltato”, ha detto poi Parolin riferendo della sua telefonata con il ministro degli Esteri russo, “ma non è che lui mi abbia dato delle garanzie ma era importante per noi insistere, presentare l’appello del Papa”. Interpellato se si configurassero crimini di guerra da parte di Putin, il segretario di Stato vaticano ha detto “adesso non diamo definizioni, dico che è inaccettabile l’attacco contro un ospedale pediatrico, non ci sono ragioni”.

Lorenzo Cipolla

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