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Decreto Draghi: obbligo vaccinale per farmacisti, no zone gialle e misure per la scuola

Consiglio dei ministri in corso per decidere le nuove misure anti-covid: Italia blindata fino al 30 aprile con nessuna zona gialla prevista, ma potrebbero essere previste delle deroghe specifiche. Ecco, secondo le indiscrezioni, le principali misure nel provvedimento.

Le misure per la scuola

Confermata la riapertura delle scuole in presenza fino alla prima media anche in zona rossa e a prescindere dalle decisioni delle regioni. Questo vuol dire che i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l’attività in presenza. In zona arancione e gialla la presenza è fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori.

Nessuna zona gialla fino al 30 aprile

Il nuovo decreto legge Covid prevede misure anti contagio più rigide dal 7 aprile e per tutto il mese. Il provvedimento contiene anche lo scudo penale per i vaccinatori, l’obbligo di vaccino per il personale sanitario e le regole per i concorsi pubblici. Per chi rifiuta il vaccino è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”. Se ciò non è possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.

Salvini a favore della linea Draghi

Sulle aperture noi sosteniamo la linea Draghi: quindi se i dati scientifici portano in zona rossa, si chiude. Se ad aprile i dati portano una regione in zona gialla lì si apre. Non ci possono essere i dati scientifici e a senso unico: quando va male scatta, sennò aspetti. E’ inaccettabile”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini in una conferenza stampa. 

Le priorità del segretario del Pd Letta

“In un giro di ascolto di imprese e sindacati esprimo due priorità; ancora uno sforzo di rigore per fermare contagi e decessi, poi si riaprirà, quando i dati lo consentiranno. E presto un intervento per sostenere le attività che restano oggi chiuse a garanzia della nostra salute”. Così il segretario Pd Enrico Letta in un tweet.

I viaggi all’estero

L’ordinanza emanata ieri dal ministero della Salute sull’obbligo di tampone e quarantena di 5 giorni per chi va all’estero e rientra in Italia o per chi entra dall’estero in Italia potrebbe essere prorogata fino al 30 aprile. Ma c’è chi, nella maggioranza, continua a nutrire qualche dubbio. “E’ un deterrente per chi vuole recarsi all’estero ma anche per quei pochi europei che vogliono venire in Italia”, spiega una fonte della maggioranza.

Serena Livoli

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