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Covid Usa, Trump sospende l’immigrazione per 60 giorni

Sono 2.700 le persone decedute con coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. Il focolaio principale continua ad essere New York dive sono perite già 14.887 persone. 20 Stati americani che hanno già annunciato i loro piani per riaprire in “sicurezza” le loro economie. “Vedo una luce in fondo al tunnel. Vedo molta luce in fondo al tunnel” del coronavirus, ha commentato le riaperture il presidente Usa Donald Trump.

Immigrazione

Trump sospende l’immigrazione negli Stati Uniti per 60 giorni, congelando di fatto le carte verdi ma continuando a consentire l’ingresso in America di lavoratori a tempo che hanno un visto da non immigrati. Il divieto di ingresso non si applicherà ai lavoratori agricoli stagionali. La decisione di sospendere l’immigrazione affonda le radici nella politica dell’America First e si basa su una logica economica: così “aiuteremo gli americani disoccupati mettendoli in prima linea” per la caccia a un posto di lavoro, ha detto l’ex magnate. “Sarebbe sbagliato sostituirli con immigrati che arrivano dall’estero”, aggiunge il presidente, avvertendo che eventuali modifiche al provvedimento dipenderanno “dalle condizioni economiche del Paese” fra 60 giorni. “Vogliamo proteggere i lavoratori americani”: la sospensione “ci aiuterà anche a preservare risorse mediche vitali”, ha aggiunto. “Gli americani – aggiunge – vogliono tornare a lavorare”.

Balzo di casi

L’allerta però è già alta: anche a fronte di aperture scaglionate il rischio è che ci sia un balzo dei casi e una seconda ondata di coronavirus potrebbe essere più letale di quella attuale perché si andrebbe ad accavallare con la stagione dell’influenza. Lo dice il Centers for Disease Control and Prevention. “C’è la possibilità che un assalto del virus il prossimo inverno possa essere più difficile di quello che stiamo attraversando ora”, afferma Robert Redfield, direttore dei Cdc, in un’intervista al Washington Post.

Mix pericoloso

mentre il US National Institutes of Health ha messo in guardia i pazienti di coronavirus chiedendo loro di non usate il mix di medicinali (un antimalatico e un antibiotico) indicato da Trump come possibile rimedio. In uno studio l’istituto infatti indica che il mix del farmaco anti-malaria idrossiclorina e dell’antibiotico azitromicina potrebbe essere tossico, ovvero causare molti effetti collaterali incluso l’avvelenamento. Trump ha più volte rivendicato la bontà del mix di medicinali per la cura del coronavirus. “L’idrossiclorina e l’azitromicina prese insieme hanno la possibilità di fare la differenza“, aveva twittato il presidente americano lo scorso 21 marzo.

2mila positivi in un carcere dell’Ohio

Al Marion Correctional Institution, una prigione dell’Ohio, negli Usa, sono risultati positivi 109 dipendenti e 1828 detenuti (tre quarti della popolazione carceraria dello Stato). La prigione sta diventando così il più grande focolaio di coronavirus degli Stati Uniti. Complessivamente nei penitenziari dell’Ohio ci sono 2400 casi tra i reclusi e 244 tra lo staff, ossia il 20% del totale.

Milena Castigli

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