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Commissione Grandi Rischi: possibile “effetto Vajont” sulla diga di Campotosto

“Nella zona di Campotosto c’è il secondo bacino più grande d’Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirla semplice è ‘l’effetto Vajont'”. Lo ha detto al Tg3 Sergio Bertolucci, presidente della Commissione Grandi Rischi, aggiungendo che “se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo trasparente alle autorità e alla popolazione”. In caso di un crollo, i 10 metri di distanza tra il livello dell’acqua e la sommità della diga potrebbero non essere sufficienti a contenere l’ondata che si formerebbe all’impatto.

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

“Ipotizziamo che la faglia sottostante Campotosto sia in grado di generare un terremoto di magnitudo 6.5-6.6″ spiega Fabrizio Galadini dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Dal 24 agosto – data della disastrosa scossa di Amatrice – in quella zona non c’erano stati segni di riattivazione della faglia. “Ma le scosse del 18 gennaio sono state molto vicine. E da allora con la neve è stato impossibile condurre rilievi”.

La relazione per la Protezione Civile

“Non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento. Le faglie attive dal 24 agosto  “hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (6-7)”, scrive la Commissione nella sua relazione per la Protezione Civile, invitando al contempo cittadini e istituzioni a “mantenere alta la guardia”.

Prosegue l’emergenza maltempo

Il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, ha lanciato l’allerta alluvione sulla sua pagina Facebook. Il timore del primo cittadino è che lo scioglimento della neve possa ingrossare i fiumi, in particolare il torrente Ussita. Il sindaco ha sottolineato anche che i tecnici hanno assicurato “che non ci sono al momento segnali di un repentino scioglimento delle nevi” ma, aggiunge, ha “chiesto ai vigili del fuoco un drone per monitorare la situazione di fiumi e fossi in tempo reale”.

Ancora numerose le aree rimaste senza corrente elettrica in Abruzzo, riporta la Protezione Civile dalla Dicomac di Rieti. L’emergenza è rientrata nelle Provincie di Chieti e Pescara e la situazione dovrebbe tornare alla normalità in giornata anche nella Provincia di Teramo dove, fino a poche ore fa, restavano ancora 14.000 clienti senza corrente elettrica.

La “buona notizia della giornata”

Il capo dell’Ufficio emergenze della Protezione civile, Titti Postiglione, ha dichiarato che nelle Marche sono state raggiunte tutte le frazioni isolate per neve e riattivate tutte le utenze elettriche della Regione. Il problema ora riguarda il manto nevoso e il rischio valanghe, che resta a livello 4 su 5.

Milena Castigli

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