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BERGOGLIO: “OGGI C’È UNA GUERRA MONDIALE AL MATRIMONIO”

Oggi “un grande nemico” del matrimonio è “la teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio, ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee”. E ancora: occorre “difendersi dalle colonizzazioni ideologiche che distruggono”. Sono le parole di Papa Francesco durante l’incontro con i sacerdoti, i religiosi e le religiose nella Cattedrale di S. Maria Assunta a Tbilisi. Il vescovo di Roma, nel suo discorso a braccio, ha dedicato diversi minuti al tema del sacro vincolo tra uomo e donna. Ha spiegato che “il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato”, ma che spesso si vogliono risolvere le difficoltà che sopraggiungono col divorzio. A “pagare” le “spese del divorzio”, ha aggiunto, sono “Dio, perché quando si divorzia una sola carne, sporca l’immagine di Dio” e “i bambini, i figli” che soffrono “quando vedono le liti e la separazione dei genitori”.

Secondo Bergoglio la ricetta per aiutare le coppie è fatta di “accoglienza, vicinanza, accompagnamento, discernimento e integrazione nel corpo della Chiesa” sempre ribadendo l’importanza delle tre parole chiave: “permesso, scusa e grazie”. Il successore di Pietro ha poi toccato altri temi, come quello del rapporto con i nonni che serve a trasmettere la fede e a “tenere viva la memoria del passato, la storia nazionale e avere il coraggio di sognare e di costruire un futuro luminoso”. Ha poi parlato di “una Chiesa aperta, che non si chiuda in se stessa, che sia una Chiesa per tutti, una Chiesa madre”, una Chiesa donna perché “Maria e donna”. Riguardo all’ecumenismo ha affermato che “mai si deve fare proselitismo con gli ortodossi” perché “sono fratelli e sorelle nostri, discepoli di Gesù Cristo”.

Dopo l’incontro con i religiosi il Papa si è recato al Centro di assistenza dei Camilliani a Tbilisi dove ha assistito con grande emozione ad uno spettacolo di canti e danze in costumi tradizionali georgiani allestito con la partecipazione anche di ragazzi disabili e in sedia a rotelle. Successivamente ha visitato la cattedrale patriarcale Svetyshkoveli, centro spirituale della Chiesa ortodossa georgiana. La “sacra tunica” di Gesù, ha affermato, “indivisa” e “senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo” ci esorta a “provare grande dolore per le divisioni consumatesi tra cristiani lungo la storia: sono delle vere e proprie lacerazioni inferte alla carne del Signore”. Fonti del patriarcato caldeo hanno riferito, inoltre, un rapido botta e risposta avvenuto ieri tra Francesco e Louis Raphael I Sako. Il primate caldeo di Baghdad, infatti, ha espresso la speranza che in futuro il Papa potesse compiere una visita in Iraq, “perché abbiamo bisogno della vostra presenza, del vostro sostegno e incoraggiamento”. Il Pontefice ha soggiunto: “Inshallah”, “se Dio vuole”.

Stefano Cicchini

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