La prima semifinale è servita e sarà Croazia-Argentina, perché dopo Modric, anche Messi entra insieme alla sua Argentina tra le prime quattro del Mondiale. Battuta l’Olanda (6-5) dopo i calci di rigore. Un’altra partita infinita: Molina e Messi fanno volare l’Argentina ripresa dalla doppietta di Werghorst al tramonto del match. Ai calci di rigore, la spugna l’Argentina con il gol finale dell’interista Martinez.
Le scelte
Partita molto tattica. L’olandese Van Gaal conferma la squadra dipinta alla vigilia nel consueto 3-4-1-2 dove trova spazio l’atalantino De Roon, che garantisce più sostanza al reparto rispetto a Koopmeiners. Dietro difesa blindata con Timber, Van Dijk e Ale davanti a Noppert, l’interista Dumfries e Blind esterni di centrocampo, con in mezzo De Roon e De Jong, Davanti Gakpo alle spalle di Depay e Bergwijn. Sempre presente Dumfries. In attacco largo alla qualità: Bergwijn a rimorchio di Gakpo e Depay. Argentina invece 3-5-2. In mezzo De Paul, Enzo Fernandez e Mac Allister alle spalle di Alvarez e Messi. Dietro, davanti a Emiliano Martinez, Romero, Otamendi e Martinez. Panchina per Lautaro Martinez, Dybala, Di Maria e Paredes.
Ci pensa Molina
Partita tattica, anche troppo, con due squadre che si studiano per gran parte della prima frazione. Ci provano solitaria Messi e Bergwijn ma senza fortuna. Partita bloccata, in mano alla qualità dei singoli. Anzi, del singolo, ovvero Leo Messi che inventa un assist al bacio per Molina, che con freddezza firma il gol dell’1-0 per l’Argentina poco dopo la mezz’ora di gioco. L’Argentina ci crede e va a caccia del raddoppio per chiuderla, ma all’intervallo regge il risultato con l’Albiceleste avanti.
Raddoppia Messi
Ci prova l’ispiratissimo Messi, con un piazzato dal limite, palla alta di un nulla. L’Argentina è tanta, spinge, Acuna entra in area sulla sinistra, sterzata, Dumfries lo tocca e lo manda giù. Per Antonio Mateo Lahoz non ci sono dubbi, è calcio di rigore, che Leo Messi trasforma con freddezza per il 2-0.
L’Olanda la riprende
La squadra di Van Gaal gioca il tutto per tutto, sa che ormai ha nulla da perdere, alza il baricentro e prova a dare fastidio all’undici di Scaloni. E a sette dalla fine la riapre grazie ad una spizzata di Weghorst che fa 2-1 e fa tremare l’albiceleste negli ultimi spiccioli di gara. Che sono di sofferenza, Berghuis ci prova a botta sicura, palla sull’esterno della rete. Si accendono gli animi, e si scatena una paurosa rissa. Tutti in campo. Giallo per Paredes e Olanda che attacca a pieno regime. Dieci di recupero, con l’Argentina costretta tutta dietro a difesa del vantaggio e l’Olanda a spingere ventre a terra. E il pari arriva all’ultimo secondo del recupero, ancora con Weghorst che sfrutta uno schema su punizione e fredda Emiliano Martinez: 2-2. Si va ai supplementari.
Decidono i rigori
Succede nulla nel primo, dominato dalle attenzioni tattiche, con le due squadre che preferiscono non scoprirsi più tanto per evitare pericolosi scivoloni. Meglio nel secondo con l’Argentina che ci prova con più convinzione, prima con Lautaro Martinez, poi con Enzo Fernandez ed ancora con Pezzella, ma la partita non si sblocca. Ancora Lautaro, para Noppert. Poi Enzo Fernandez con una botta da fuori centra la base del palo. Nulla da fare, finisce qui. Si va ai calci di rigore. Due errori dell’Olanda (Van Dijk e Berghuis), uno nell’Argentina (Fernandez). Il definitivo 6-5 messo a segno da Lautaro Martinez. Argentina in semifinale contro la Croazia.