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Allarme Dark Web: ecco l’ecommerce delle armi

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Su internet acquistare armi sta diventando sempre più facile Ogni cinquemila persone connesse, infatti, c’è un utente che naviga sul Dark web. E l’Italia è tra i Paesi dove si rileva la maggiore densità di traffico. Tutto grazie a Tor o Tails, nati in principio per l’anonimato online, o altri sistemi di navigazione scaricabili da chiunque.

Ecommerce delle armi

E così, navigando su “Hidden Wiki” o “Silky Road“, riporta il focus dell’Ansa, ci si imbatte in siti di ecommerce, dove – dopo essersi registrati con un qualsiasi account – è possibile mettere le mani su Glock con matricole abrase, semiautomatiche e mitragliatrici. Oppure in portali nei quali fornendo i propri dati e una foto si può comprare un passaporto a mille pound, ma anche su realtà più economiche che offrono documenti di falsa cittadinanza per 800 euro, o navigare sui forum hacker o sui siti civetta dei terroristi.

Prezzi

Su uno di questi siti la pistola più economica è una calibro 7,65 che costa 600 euro: la maggior parte delle volte è possibile pagare in bitcoin, cambiando i soldi reali in cripto moneta, mentre più raramente con una semplice prepagata. L’arma arriva in pezzi, ognuno spedito con corrieri diversi e ad una catena di persone che conosce solo il mittente precedente, per poi arrivare al compratore finale, a cui tocca solo assemblarla.

Clienti

Il Dark Web, sempre più attraente tra i ragazzi, è frequentato in Italia prevalentemente di notte da 3-400mila utenti, soprattutto da giovani tra i 15 e i 24 anni. La Dark Net Italian Community è uno dei forum più attivi e più numerosi a livello mondiale. L’anima del commercio sono proprio i forum, dove il linguaggio utilizzato è quello degli hacker, definito “Leet” (anche “L33t”) e caratterizzato dall’uso di molti caratteri non alfabetici e terminologie volgari.

L’esperto

“In questo underground, l’Italia è tra i più evoluti al mondo – spiega all’Ansa Claudio Cilli, docente di Informatica alla Sapienza e consulente del governo per la cybersicurezza e delle Nazioni Unite nei settori delle tecnologie dell’informazione – Il paradosso è proprio questo: il nostro Paese è arretrato sotto l’aspetto della cyber security ed è all’avanguardia per quanto riguarda l’illegalità nel Dark”.

Edith Driscoll: