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Il Papa prega per coloro che fanno commercio di vite umane

In questo mercoledì Santo, il Papa, durante la messa mattutina a Santa Marta, pensa “alla gente che fa commercio con i bisognosi, e che profitta di mafiosi e usurai”. Prega il Signore affinché “ritocchi il loro cuore e li converta”.

Il mercoledì del tradimento

Durante l’omelia sottolinea l’importante significato di questo giorno per la Chiesa, “Oggi è il mercoledì del tradimento. Oggi la Chiesa sottolinea il tradimento di Giuda. Ricordiamo le tante persone che fanno commercio di ragazze, perché, purtroppo, anche oggi si vende gente, tutti i giorni c’è chi commercia con le vite umane – spiega il Santo Padre -. Ci sono dei Giuda che vendono fratelli e sorelle, sfruttandole a lavoro, non riconoscendo loro i diritti, vendono le cose più care. C’è un detto – aggiunge Francesco -, molto comune, che dice ‘questo è capace di vendere anche la propria madre’ e questa cosa fa paura”.

Dio o denaro?

“Oggi il commercio umano esiste come i primi tempi, si fa. Gesù ha dato l’esempio, lui ha dato al denaro una signoria perché non si può servire Dio e il denaro, questi sono due signori – continua il Papa -. Ognuno di noi deve scegliere o servire Dio, e sarai libero, o servire il denaro, e sarai schiavo. Tanta gente vuole servire Dio e il denaro e questo non si può fare, si rischia di far finta di seguire Dio per seguire il denaro. Giuda mi ha lasciato – prosegue -, ma soprattutto ha lasciato dei discepoli e com’è stata la vita di Giuda noi non lo sappiamo. Un ragazzo normale anche con delle inquietudini che il Signore chiama ad essere discepolo. Gradevole nel discepolato. Giuda è un ragazzo dalle buone intenzioni che però diventa traditore tanto da andare al mercato a vendere Gesù chiedendo ‘quanto mi date?‘”.

Il piccolo Giuda dentro noi

“Gesù mai lo definisce traditore – sottolinea Francesco – dice ‘mi tradiranno’. Com’è il mistero di Giuda? Il diavolo entrò in Giuda. Fu il diavolo a condurlo e alla fine il diavolo si dimostrò un mal pagatore, non è un pagatore affidabile, ti promette tutto, ti fa vedere tutto e alla fine ti lascia solo nella tua disperazione. Il cuore di Giuda era inquieto e tormentato per la sua cupidigia, un amore che non riesce a farsi amore, così torna dai sacerdoti a chiedere perdono e salvezza. Il diavolo parla così, ci lascia nella disperazione, pensiamo, così, ai tanti Giuda istituzionalizzati che sfruttano la gente. Pensiamo – conclude – al piccolo Giuda che ognuno ha dentro di sé e può scegliere tra realtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di rendere e scegliere per il proprio interesse. Giuda dove sei? La domanda la faccio ad ognuno di noi. Tu piccolo Giuda dove sei?

Rossella Avella

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