Continua a scendere l'indice Dow Jones, arrivando all'inquietante step di oltre 6 punti percentuali (1500 punti). Un trend negativo segnalato già sul finire della scorsa settimana, quando tutti i titoli industriali risultavano in perdita nonostante un periodo di relativa euforia di mercato, segnando la maggior caduta giornaliera dal inizio novembre 2016. Gli indici di Wall Street hanno segnato segni negativi del 4,62% a 24.345,23 punti per Dow Jones, con il Nasdaq che cede il 3,78% a 6.967,53 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,11% a 2.648,54 punti, il calo peggiore dal 2011. Quello registrato oggi è, in termini di punti, l'intraday con il calo maggiore nella storia del listino anche se, al momento, il livello dell'inflazione resta a quote basse. Sale, però, l'indice dei salari: “Siamo sempre preoccupati quando il mercato perde valore – hanno spiegato dalla Casa Bianca -, ma abbiamo fiducia perché i fondamentali dell’economia sono buoni”.
Sulla situazione dell'Ue, in seguito al calo di Wall Street, si è espresso anche il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, parlando al Parlamento dell'Unione europea e spiegando che “l’economia della zona euro si espande in modo robusto, con tassi di crescita più forti delle attese e significativamente sopra il potenziale”. Secondo Draghi, in base ai dati preliminari, il Pil dell’eurozona è cresciuto del 2,5% nel 2017, rispetto all’1,7% previsto dalle previsioni di dicembre 2016, specificando che “l’occupazione ha raggiunto i suoi livelli più alti dall’introduzione dell’euro”.
Anche le Borse europee hanno risentito del lunedì nero segnando, al pari di Wall Street, un trend negativo e inaugurando la settimana con vendite generalizzate: a Piazza Affari, la situazione si è attestata anch'essa sul rosso, segnando un calo dell'1,64% nel FTSE MIB che porta al 4,5%. Scendono anche Madrid e Parigi (-1,5%) e -0,8% di storno a Francoforte. Giù anche Leonardo-Finmeccanica (-4,5%) e Fiat Chrysler Automobiles (-3,6%). Segnali di un lunedì negativo erano stati registrati già sulle borse di Tokyo (dove l'indice Nikkei ha perso il 2,55%, 592,45 punti fissandosi a quota 22.628,06); Topix, sotto del 2,17%. Anche Londra ha ceduto l'1,46%.
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