Sembra non accennare a diminuire la crisi – sia politica, che economica e sociale – che negli ultimi mesi sta sconvolgendo il Venezuela. Infatti, il Tribunale Supremo di Giustizia ha deciso di assumere i poteri del Parlamento, fino ad ora controllato dall’opposizione. Con questo provvedimento, preso a causa della persistenza di una “situazione di ribellione”, il governo di Nicolas Maduro avrà pieno controllo sul potere legislativo.
Julio Borges, l’ormai ex presidente del Parlamento venezuelano, dopo che il Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) ha esautorato l’Assemblea assumendone i poteri, ha accusato il presidente Nicolas Maduro di aver compiuto un “golpe di stato”. La mossa del Tribunale, organizzazione secondo l’opposizione agli ordini di Maduro, ha trasformato il presidente venezuelano in un dittatore di fatto, cui sono riservati poteri esclusivi senza più una controparte parlamentare a contestarne le decisioni. “E’ un colpo di Stato e vorrei che il mondo e i media ci aiutino a dirlo in tutte le forme: in Venezuela Nicolas Maduro ha fatto un colpo di Stato – ha dichiarato in una conferenza stampa l’oramai ex presidente del Parlamento Borges -. Oggi i 112 deputati di unità nazionale vogliono mettere in chiaro che il Parlamento si ribella e non riconosce questa sentenza”.
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