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Usa, audio choc di McCarthy: “Credo che Putin paghi Trump”. Il Tycoon: “Caccia alle streghe”

E’ bufera continua sull’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, al centro delle polemiche legate al caso Russiagate. Una situazione precipitata dopo l’improvviso licenziamento del capo della Fbi, James Comey, deciso dallo stesso presidente degli Stati Uniti lo scorso 10 maggio, al quale è seguito, dopo pochi giorni, lo scandalo delle presunte rivelazioni top secret ai rappresentanti russi incontrati nello studio ovale, il ministro degli Esteri Sergej Lavrov e l’ambasciatore Sergej Kisliak. Ora, una nuova intercettazione arriva a gettare ulteriore scompiglio a Washington, in un momento di particolare concitazione tra Capitol Hill e Casa Bianca, con tanto di rischio impeachment per il Tycoon (accusato di aver richiesto l’insabbiamento le indagini). La frase incriminata è del leader della maggioranza repubblicana, Kevin McCarthy che, in piena campagna elettorale, la pronunciò proprio durante una conversazione al Campidoglio, lo scorso 15 giugno: “Penso che Putin paghi Trump”, sarebbero le parole registrate nell’audio. A riportare la dichiarazione choc, dopo verifica, è stato il quotidiano “Washington Post”.

Le parole di McCarthy

L’audio finito in mano al giornale capitolino getta nuova benzina su un fuoco già pericolosamente rischioso per il presidente repubblicano, nonostante la rapida corsa ai ripari dello stesso McCarthy che, prontamente, ha sostenuto che la frase sia stata pronunciata come “uno scherzo, una battuta di cattivo gusto che nessuno pensa sia vera”. Il danno, però, era già abbondantemente fatto: secondo quanto riportato dal “Wp”, infatti, quella conversazione venne interrotta dallo speaker della Camera, Paul D. Ryan (del quale si udirebbe chiaramente la frase “No leakes”), quando il senatore aveva già detto “ci sono due persone che penso Putin paghi: Rohrabacher e Trump”, con riferimento al repubblicano Dana, membro della Camera dei rappresentanti. Secondo quanto riportato, poco prima della frase incriminata McCarthy e Ryan avrebbero intrattenuto due incontri separati con il primo ministro ucraino Vladimir Groysman.

La reazione di Trump

“E’ la più grande caccia alle streghe contro un politico nella storia america”, ha twittato il presidente Trump, al centro di una nuova bufera a poche ore dalla nomina del procuratore speciale (nonché ex capo Fbi) Robert Mueller a capo dell’inchiesta sul Russiagate. Il Tycoon ha poi rincarato la dose (in fretta, con tanto di piccolo errore ortografico poi corretto), postando un nuovo tweet nel quale spiegava che “con tutti gli atti illegali avvenuti nella campagna elettorale di Clinton e sotto l’amministrazione Obama, non è mai stato nominato un commissario speciale!”.

Mattia Damiani

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