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Ucraina, tra Putin e Merkel restano “serie divergenze”

Tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e la cancelliera tedesca Angela Merkel “restano sempre serie divergenze sulla genesi del conflitto interno ucraino”. Lo ha riferito alle agenzie russe Dmitri Peskov, portavoce di Putin, dopo l’incontro tra i due leader a Milano a conclusione del vertice Europa-Asia. Peskov ha anche aggiunto che i due leader restano lontani anche sull’interpretazione delle “cause principali di quello che succede ora”. Putin era atteso nei giorni scorsi dai 53 capi di Stato che hanno partecipato all’Asem – incentrato sul tema della crisi ucraina – ma si è presentato solo nel bel mezzo della cena di gala conclusiva, irrompendo in sala mentre il presidente del Consiglio europeo van Rompuy stava chiudendo il suo discorso e ben oltre quello del padrone di casa, il presidente Napolitano.

Il gelo diplomatico tra il leader russo e l’Europa è dovuto anche dalle recenti dichiarazioni dei portavoce Nato secondo cui la situazione nell’est dell’Ucraina non è migliorata come si era pensato nelle scorse ore. A testimoniarlo è un ufficiale dell’organizzazione internazionale secondo cui non ci sono stati movimenti importanti né significativi lungo la frontiera con l’Ucraina che confermino il ritiro di 17mila e 600 soldati russi, così come annunciato dal presidente russo Vladimir Putin nei giorni scorsi. “Avremmo voluto constatare un ritiro delle truppe russe dalla frontiera con l’Ucraina – ha proseguito l’ufficiale Nato – poiché questo sarebbe un passo nella giusta direzione. Ma al momento non abbiamo osservato movimenti importanti né significativi in questo senso” lasciando così intendere che a muoversi sia stata solo una piccolissima parte del contingente schierato da Mosca nelle regioni orientali dell’Ucraina.

Milena Castigli

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