La fragile tregua in Ucraina è già a rischio dopo poche ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco. Per bocca di un portavoce dell’esercito regolare, Kiev ha fatto sapere che “Al momento è assolutamente escluso il ritiro delle armi pesanti” dal fronte di guerra, come previsto dal documento siglato nella capitale bielorussa dopo una lunga maratona negoziale tra i leader di Germania, Francia, Russia e Ucraina. “Come possiamo ritirare le armi se i ribelli ci attaccano con blindati e ci sparano continuamente addosso?”, avrebbe specificato il portavoce militare Vladyslav Seleznyov in conferenza stampa.
Nonostante la tregua nell’est sia scattata nella mezzanotte di lunedì (le 23 in Italia), le armi finora non hanno mai smesso di sparare. Due civili sono morti in un attacco di artiglieria a Popasnoe, nella regione di Lugansk, dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. La situazione si è poi stabilizzata, come attestato dagli osservatori Osce. L’unica eccezione rimasta è l’area di Debaltseve, lo strategico nodo ferroviario a metà strada tra Lugansk e Donetsk teatro dei combattimenti più violenti delle ultime settimane, dove sono ancora in corso degli scontri tra i ribelli filorussi e l’esercito regolare ucraino.
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