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Tunisia: emesso ordine di custodia cautelare in carcere per il terrorista Fezzani

La magistratura tunisina ha notificato in carcere 4 ordini di custodia cautelare al terrorista tunisino Moez Fezzani, noto come Abu Nassim ed estradato dalle autorità del Sudan in Tunisia il 23 dicembre scorso. Lo ha reso noto il portavoce del polo giudiziario antiterrorismo di Tunisi Sofiene Selliti precisando che oltre a Fezzani sono stati colpiti da ordinanze di custodia cautelare in carcere altri tre terroristi islamici e sua moglie. I magistrati tunisini accusano Fezzani di essere coinvolto negli attentati del museo del Bardo e di Sousse del 2015 e di un tentato attentato kamikaze al mausoleo di Habib Bourguiba a Monastir nell’ottobre 2013.

Fezzani è  è considerato uno dei maggiori reclutatori dell’Isis in Italia, avrebbe fatto parte di una cellula del “Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento” che aveva base a Milano: il suo compito era quello di reclutare uomini da inviare a combattere all’estero.

Nel 2014 è stato condannato definitivamente a Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo. Precedentemente, nel 2012, era stato assolto in primo grado e espulso dal Bel Paese. Fezzani era ricercato in base ad un mandato di cattura internazionale, dopo la condanna definitiva a 5 anni e 8 mesi, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo.

Fezzani è stato individuato in Sudan grazie al lavoro investigativo svolto dalle due agenzie di intelligence italiane. Classe 1969, nato nella città di Tunisi, Fezzani è noto alle forze dell’ordine da oltre un ventennio. E’ considerato un militante di Al Qaida in Afghanistan per le sue attività all’interno di una delle formazioni satellite del gruppo terrorista, la Ansar Al Sharia Tunisia.

Nel 2002 viene catturato in Pakistan, poi viene detenuto nella base statunitense di Bagram e successivamente estradato in Italia. Nell’aprile del 2012, dopo un periodo di detenzione, viene espulso in Tunisia. Successivamente viene localizzato in Libia, dove gestisce campi di addestramento per aspiranti mujaheddin. Nell’estate 2013, raggiunge la Siria, per poi rientrare nuovamente in Libia nel 2014 dove recluta aspiranti combattenti. Era ricercato dalla Tunisia, per l’organizzazione degli attentati al Museo del Bardo e all’Hotel Imperial di Sousse.

redazione

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