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Tu-154, concluse le operazioni di recupero, Mosca: “Non ci sono segni di esplosione”

Si è conclusa l’operazione di ricerca nelle acque del Mar Nero dopo lo schianto dell’aereo Tu-154. “La fase attiva dell’operazione di ricerca è terminata”, ha detto una fonte operativa all’agenzia Tass. Quasi tutte le parti del velivolo sono state recuperate dal fondale marino. Le navi che partecipavano alle operazioni di ricerca hanno lasciato la zona.

Il ministero russo della Difesa ha fatto sapere che sui rottami e sui corpi dei passeggeri non vi sono segni “d’incendio o esplosione“. Gli investigatori stanno considerando ora sette ipotesi e la possibilità dell’attentato non viene scartata “a priori” anche se considerata improbabile. I risultati delle indagini, ha detto il ministro dei Trasporti Maxim Sokolov, saranno con ogni probabilità resi noti “fra 30 giorni” per quanto “è ovvio” che un guasto sia avvenuto prima dell’impatto.

“Ovviamente è stato un malfunzionamento tecnico e gli esperti hanno ora il compito di stabilire quale fosse la causa dietro questo malfunzionamento”, ha spiegato Sokolov in conferenza stampa. “Le conclusioni delle indagini preliminari saranno presentate nel gennaio del 2017”. La possibilità di un attacco terroristico non è ancora stata scartata del tutto, ha sottolineato il capo del servizio di sicurezza dei voli del ministero della Difesa, il tenente generale Serghei Bainetov, per quanto “sulla base delle analisi preliminari dei dati recuperati dal registratore vocale della cabina siamo giunti alla conclusione che non vi è stata alcuna esplosione a bordo. Ma un attacco terroristico non si limita ad una esplosione. Ci possono essere altre cause, per cui questa linea d’inchiesta resta“, ha concluso.

Intanto Mosca ha condannato duramente le vignette satiriche di Charlie Hebdo dedicate alla tragedia del volo Tu-154. Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha descritto in un comunicato i disegni come “escrementi su carta“. “Non prestiamo nessuna attenzione a questa sporcizia, che è umiliante per una persona normale”, ha aggiunto. “Non è strano – ha concluso – che alcuni dei nostri connazionali che fino a poco tempo fa si facevano i selfie con le magliette ‘Je suis Charlie‘ oggi non si facciano sentire”. Una delle vignette mostra un membro del coro dell’Armata Rossa che gorgheggia “aaaa” con la scritta “il repertorio del coro si amplia” mentre un’altra si lamenta perché a bordo del velivolo non fosse presente Vladimir Putin.

redazione

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