Hashem Abedi, fratello minore del kamikaze di Manchester, è stato arrestato a Tripoli. Lo riporta il sito del Guardian citando una fonte della Rada, milizia incaricata della sicurezza nella capitale libica. In precedenza una fonte del governo di accordo nazionale guidato da Fayez al-Serraj ha smentito la notizia secondo cui Ramadan Abedi, padre del killer, abbia avuto incarichi nella Sicurezza centrale a Tripoli. “E’ spazzatura – ha detto la fonte all’Ansa – non è in nessuna organizzazione di governo”.
Secondo il portale della tv emiratina Sky News Arabiya il padre del terrorista, ai tempi del regime di Muammar Gheddafi, sarebbe stato “un componente del Libyan Fighting Group“, organizzazione islamica armata per lungo tempo legata ad al Qaeda“.
Non si fermano, intanto, le indagini della polizia di Manchester dopo l’attacco terroristico costato la vita a 22 persone, tra cui diversi bambini e adolescenti. Gli agenti hanno scatenato una vera e propria caccia all’uomo per trovare la persona che ha costruito la bomba usata da Salman Abedi per compiere la strage. La bomba utilizzata da Abedi, spiegano le fonti, era “grande e complessa“, realizzata con materiali difficili da ottenere nel Regno Unito. E questo può significare solo una cosa: “E’ quasi impossibile che non abbia avuto aiuto“.
Nel pomeriggio forze dell’ordine e militari dell’esercito hanno perquisito un appartamento situato nel centro della capitale inglese. Tre arresti sono stati eseguiti nel sud di Manchester portando a 4 il numero totale di persone finite in manette dopo l’attacco. Tra questi figura anche Ismail Abedi, un altro fratello di Salman. Il fermo è stato compiuto nella zona di Chorlton, non lontano dall’abitazione di Ismail. Un curriculum online lo definisce come esperto informatico che ha lavorato per il Manchester Islamic Centre, il centro islamico della moschea di Didsbury frequentata dalla famiglia Abed.
Secondo quanto riportato da un funzionario dell’intelligence Usa alla Nbc, fra l’altro, la famiglia dell’attentatore di Manchester aveva avvertito in passato le autorità britanniche della pericolosità del giovane.
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