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Siria, i deputati inglesi: “Revocare la cittadinanza britannica ad Asma Assad”

Togliere la cittadinanza britannica ad Asma Assad, moglie del presidente siriano Bashar. Questa la richiesta avanzata da alcuni deputati del Regno Unito, appartenenti all’ala dei liberaldemocratici, i quali hanno manifestato, come riportato dal “Times”, la loro discordanza rispetto al mantenimento della cittadinanza inglese alla first lady siriana, nata a Londra nel 1975. Le motivazioni di tale pretesa, risiedono nel suo sostegno al regime del marito, anche dopo l’attacco chimico effettuato nella regione di Idlib che ha provocato numerosi morti dovuti alle scorie delle bombe. Secondo i deputati, i quali hanno inoltrato la richiesta via lettera al ministro dell’Interno, Amber Rudd, Asma avrebbe espresso la sua opinione non come cittadina “ma – come affermato dal delegato dei LibDem per gli affari esteri, Tom Brake -, come portavoce della presidenza siriana”.

Sostegno al regime

In Siria, la situazione è estremamente critica per via del conflitto armato in corso eppure, come riportato dai deputati, il profilo Instagram della first lady si compone di post riportanti le più assolute condizioni di normalità, con radi riferimenti espliciti agli esiti della guerra (la quale ha finora causato oltre mezzo milioni di morti): “Boris Johnson – ha proseguito il deputato Brake – ha chiesto ai paesi di fare di più per la Siria. Ma il governo britannico potrebbe dire ad Asma: o smetti di usare la tua posizione per difendere atti barbarici oppure ti togliamo la cittadinanza”. Non è piaciuta ai LibDem, nemmeno la reazione avuta da Asma a seguito del raid Usa sulla Siria, definito dalla moglie di Assad, in un post su Twitter, come “un atto irresponsabile di una visione cieca e limitata della realtà politica e militare”, avendo invece sostenuto il regime dopo la strage di Khan Seikhoun.

Zahawi: “Asma parte della macchina di propaganda di Assad”

Allo stato attuale delle cose, in caso di caduta del governo di Assad, Asma potrebbe usufruire della possibilità di tornare in Gran Bretagna: “Lei fa parte della macchina di propaganda di un regime responsabile di crimini di guerra”, è stato il commento del conservatore Nadhim Zahawi. La richiesta di revoca della sua cittadinanza britannica implicherebbe perciò il divieto di riparare in territorio britannico da “inglese” qualora si verificasse tale eventualità. D’altronde, secondo quanto riportato dal quotidiano d’oltremanica, il possesso della doppia cittadinanza da parte di Asma Assad, che possiede anche quella siriana, fornirebbe di per sé al governo britannico la necessaria autorità per effettuare le procedure di revoca.

Mattia Damiani

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