E’ entrata in vigore a partire dalla mezzanotte di ieri l’intesa per la creazione delle zone di de-escalation in Siria.
Lo fa sapere il ministero della Difesa russo che, per bocca del generale Serghiei Rudskoi (capo del dipartimento generale operativo dello Stato maggiore) ha detto: “Se dovesse essercene la necessità, a seconda dello sviluppo della situazione, il memorandum” per la creazione delle zone cuscinetto in Siria “consente di formare zone di de-escalation aggiuntive”.
Tra le quattro zone di de-escalation previste in Siria dal memorandum siglato ad Astana, la più ampia – ha spiegato ancora Rudskoi – copre la provincia di Idlib, la parte nordorientale della provincia di Latakia, le zone occidentali della provincia di Aleppo e quelle settentrionali della provincia di Hama.
Una seconda zona di de-escalation è stata individuata nella parte settentrionale della provincia di Homs e include le città di Al-Rastan e Tel-Biss. Una terza zona è quella del Ghuta orientale. La quarta zona di de-escalation si trova in Siria meridionale, nelle aree di confine delle province di Deraa e Quneitra.
Su iniziativa tedesca, i capi delle diplomazie di Russia e Germania si erano precedentemente sentiti telefonicamente per discutere delle zone cuscinetto: “Serghiei Lavrov – riferisce il ministero degli Esteri russo riportato da Ansa – ha sottolineato l’importanza del quarto incontro internazionale sulla Siria di Astana del 3 e 4 maggio come un passo verso il rafforzamento del cessate il fuoco attraverso la formazione di zone de-escalation e la creazione di condizioni favorevoli per il prossimo ciclo dei negoziati intra-siriani a Ginevra”.
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