Piovono bombe sugli ospedali di Aleppo, città siriana martoriata da mesi di combattimenti interni. A spartirsi le varie zone del centro urbano, situato non lontano dal confine con la Turchia, sono le fazioni ribelli e i governativi appoggiati dalla Russia.
Il principale ospedale cittadino, chiamato M10, – situato nella zona controllata dai ribelli – è stato colpito da almeno due barili-bomba, creando ingenti danni alla struttura e almeno un morto. Lo ha annunciato una fonte della ong Syrian American Medical Society (Sams), che opera nella città in parte ancora delle mani dei ribelli anti-governativi, citata dall’Independent. “Due barili bomba hanno colpito l’ospedale M10 e ci sono segnalazioni anche di bombe a grappoli”, ha dichiarato Adham Sahloul della Sams.
Non è chiaro chi sia stato a compiere il bombardamento, ma nelle ultime settimane sono stati frequenti attacchi delle forze fedeli a Damasco contro ospedali. Mercoledì scorso anche l’M2, il secondo ospedale più grande della zona, era stato colpito da massicci bombardamenti. In quella occasione, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, aveva apertamente parlato di “crimini di guerra“. L’offensiva guidata dal presidente siriano Bashar al Assad è stata sostenuta dal ‘no’ dell’alleato russo alle richieste occidentali di sospendere i bombardamenti a sostegno delle truppe che avanzano.
Intanto, il numero delle vittime civili è in costante aumento da ambo i fronti. A est circa 250mila residenti stanno vivendo sotto l’assedio dell’esercito controllato dai ribelli e i bombardamenti russi, mentre a ovest 1,2 milioni di persone fronteggiano il fuoco quotidiano dei razzi lanciati dai ribelli contro le truppe governative.
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