Due pescherecci italiani, il “Jonathan” di Siracusa e l’ “Alba chiara” di Cagliari ma di stanza a Riposto (Catania), sono stati sequestrati in Egitto. Le autorità locali al momento starebbero valutando la posizione dei componenti degli equipaggi. La notizia, diffusa dai motopesca presenti nello stesso tratto di mare e dai familiari dei sequestrati, è stata confermata dalla Farnesina, che sottolinea come l’ambasciata italiana al Cairo stia seguendo la vicenda con la massima attenzione.
Il Jonathan – l’armatore è siciliano – si trova nelle acque sarde circa sei-sette mesi l’anno e lavora nel sud Sardegna. Prima di essere fermato era in trasferimento dalla Grecia. A riguardo il rappresentate legale Renato Murgia, non riesce a spiegarsi l’accaduto e quali siano le ragioni che hanno portato a fermare i due pescherecci: “Abbiamo contattato l’ambasciata – sottolinea Murgia – siano in costante contatto con la Guardia costiera”.
I tre componenti degli equipaggi sono trattenuti ad Alessandria e al momento del fermo, ha precisato il presidente regionale dell’associazione dei pescatori marittimi professionali di Catania, Fabio Micalizzi, si trovavano “in acque internazionali, come dimostra la strumentazione satellitare di bordo”.
Per questo motivo l’associazione presenterà un esposto alle Procure di Catania e Siracusa per “abuso di potere”, che sarà inviato per conoscenza ai governi nazionale e regionale. “Ho avuto modo di parlare per pochi minuti – rivela Micalizzi – con il comandante del Jonathan, Pasqualino Condorelli, poi gli hanno sequestrato il telefonino”.
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