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Scontri a Gaza, l'Assemblea condanna Israele

Uso eccessivo della forza”: così l'Assemblea generale dell'Onu ha definito l'azione di Israele sulla popolazione civile palestinese, per la quale è stata tra l'altro chiesta protezione, in riferimento ai fatti avvenuti lungo la Striscia di Gaza, durante le proteste contro lo Stato israeliano. La risoluzione è stata approvata a maggioranza, con 120 voti favorevoli e appena 8 contrari, con 45 astensioni. Fra i Paesi a votare, oltre allo stesso Israele, anche gli Stati Uniti, rappresentati in aula dall'ambasciatrice Nikki Haley, particolarmente critica nei confronti dell'Assemblea che, peraltro, ha anche bocciato l'appello contro la risoluzione, messo ai voti ma non approvato dai Paesi partecipanti. Bocciato anche l'emendamento Usa che condannava Hamas per aver sparato dei missili all'indirizzo di Israele, arenatosi perché privo della maggioranza dei due terzi.

Haley: “Onu fallito moralmente”

L'Onu condanna dunque Israele e il suo eccessivo uso della forza durante le giornate della Marcia del ritorno e anche nel corso dell'ultima protesta, andata in scena venerdì scorso e costata la vita ad altri 4 palestinesi, uccisi mentre manifestavano lungo il confine contro l'isolamento dell'enclave. Da Washington è arrivato un nuovo emendamento alla risoluzione delle Nazioni Unite ma, al momento, resta una nuova decisione che torna a scontentare la rappresentanza a stelle e strisce: “Di fronte ai terroristi di Hamas che incitano abitualmente alla violenza – ha spiegato Nikki Haley – e lanciano oltre cento di missili nelle comunità israeliane, oggi l'Onu è fallita moralmente affermando che la recente violenza a Gaza è tutta colpa di Israele”. Secondo l'ambasciatrice, “non c'è da meravigliarsi se nessuno prende sul serio le Nazioni Unite come forza per la pace in Medio Oriente”.

Discussioni

Ma non solo. Haley ha citato anche i “62 paesi che hanno votato a favore dello sforzo guidato dagli Usa per affrontare la responsabilità di Hamas”. E, in relazione all'emendamento proposto contro Hamas, l'ambasciatrice ha specificato che “con i loro voti quei Paesi hanno riconosciuto che la pace sarà raggiunta solo quando la realtà sarà riconosciuta, compresi i legittimi interessi di sicurezza di Israele, e la necessità di porre fine al terrorismo di Hamas”. Va detto che, pur importanti, le risoluzioni dell'Assemblea Generale non sono vincolanti come quelle del Consiglio di Sicurezza. Resta il fatto che, in modo abbastanza uniforme, l'Onu abbia riteuto di condannare l'operato dell'esercito israeliano per quanto accaduto sul confine, aprendo di fatto un'ennesima spaccatura sul fronte americano.

redazione

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