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Raid della coalizione a guida Usa su truppe di Assad

Un attacco della coalizione a guida americana, messo in atto nei confronti dei reparti del regime siriano, ha concluso una giornata di estrema violenza in Siria. Non è stato specificato se l'aviazione degli Stati Uniti abbia o meno partecipato attivamente al raid contro le truppe di Assad: in caso, sarebbe la prima volta. Un'operazione che il Pentagono avrebbe deciso come rappreseglia per un'offensiva sferrata nei confronti di alcune basi delle Forze democratiche siriane (Sdf) che, secondo i vertici dell'esercito, avrebbe messo a repentaglio la vita di molti soldati. Lo strike sarebbe avvenuto nella provincia di Deir el-Zor: “Abbiamo reagito – hanno spiegato fonti del Pentagono – per respingere l’aggressione contro i nostri alleati impegnati nella lotta contro lo Stato Islamico”.

L'attacco a Sdf

Secondo quanto riferito, “le forze filo-siriane hanno avviato un attacco non provocato contro il quartier generale delle forze democratiche siriane il 7 febbraio scorso”, lanciando un'offensiva a circa 5 miglia (8 chilometri) a est del fiume Eufrate, armati di artiglieria pesante: “In difesa della coalizione e delle forze partner – ha spiegato una fonte della coalizione alla Cnn -, le forze alleate hanno condotto raid contro le forze attaccanti per respingere l'aggressione contro i membri impegnati nella sconfitta della Global Coalition-Daesh”. La stessa fonte ha confermato come fra i militari statunitensi e quelli alleati non vi siano state perdite. Non è però chiaro se fra le forze di Assad vi siano state vittime.

Giornata di violenza

Non è certo la prima volta che le forze armate statunitensi arrivano allo scontro con dei gurppi di combattenti pro-Assad: la scorsa estate infatti, una flotta americana F/A-18 ha abbattuto un jet del regime siriano Su-22, dopo che questi aveva sferrato un attacco alle truppe di terre dell'alleanza d'opposizione guidata dagli Usa. Anche gli aerei della coalizione hanno colpito le forze del regime che sono state percepite come una minaccia per una base a At Tanf, in Siria, che ospita i consiglieri militari statunitensi e della coalizione. L'escalation di violenza, in Siria, era iniziata già dalle prime luci di ieri, quando un attacco aereo israeliano era stato in parte sventato dal sistema di intercettazione missilistica di Damasco: secondo Afp, tuttavia, alcuni razzi avevano colpito depositi di munizioni dell'esercito. La stessa Damasco, peraltro, era stata soggetta a ripetuti raid aerei da parte delle forze governative, così come la zona di Ghouta, dove hanno perso la vita 31 civili, tra i quali 12 bambini.

redazione

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