Tre ore e quarantanove minuti. Tanto è durata la conferenza stampa di fine anno di Vladimir Putin. Un'occasione per fare il punto su politica, economia e affari esteri. Ma soprattutto per lanciare la sfida in vista delle prossime presidenziali dove l'attuale inquilino del Cremlino correrà con una lista indipendente. “Conto – ha spiegato – di avere il sostegno di tutte quelle forze politiche che hanno a cuore lo sviluppo del nostro Paese e, naturalmente, anche del popolo russo”.
A chi ha sollevato dubbi sull'esistenza di una vera forza di opposizione in grado di fronteggiarlo, Putin ha risposto: “Come in economia anche in politica serve un'atmosfera competitiva e farò di tutto per garantirla. Ma se mi si chiede perché in Russia non c'è un'opposizione vera, che possa rappresentare un'alternativa credibile, la risposta più semplice per me è dire che non sta a me creare l'opposizione. E' importante però che l'opposizione cosiddetta non di sistema non vada solo a gridare in piazza ma faccia delle proposte per migliorare la situazione. Ecco, su questo aspetto noi abbiamo dei problemi. Dov'è l'agenda reale dell'opposizione, quali sono le loro misure? Prima appaiono meglio è”.
Il presidente russo ha poi sottolineato i progressi economici del Paese. Dal 2000, anno della sua ascesa al potere, “il nostro pil è cresciuto del 75%” e la “produzione industriale del 70%“. L'Artide aiuterà a far crescere “la ricchezza della Russia” perché “è lì che si trovano le risorse” aggiungendo che bisogna però tenere conto della questione ambientale e anche di quella relativa alla sicurezza.
Proprio a quest'ultimo aspetto, legato alla politica estera, Putin è stato più volte incalzato dai giornalisti presenti. Il leader del Cremlino ha messo in guardia gli Usa dal non abbandonare unilateralmente il trattato New Start sulla riduzione delle armi nuclearei, poiché questo avrebbe “un effetto negativo sulla sicurezza internazionale”. “Noi garantiremo la nostra sicurezza” ma non saremo trascinati in una “nuova corsa agli armamenti” ha detto. Il prossimo anno, ha annunciato, la Russia prevede di investire 46 miliardi di dollari nel settore difesa. Putin ha sottolineato che gli Usa spenderanno molto di più, cioè circa 700 miliardi di dollari. “Chi non vuole dar da mangiare al suo esercito darà da mangiare a quello degli altri”, ha detto Putin. Poi ha raccontato un aneddoto su un ragazzo che scambiò la sciabola del padre con un orologio: “Quando il padre lo scopre, gli dice: 'Bello l'orologio. Così quando arriverà il nemico, e ucciderà tuo padre e tua madre, violenterà tua sorella e si prenderà tutto, tu potrai dirgli che ore sono'”.
Tra l'ironico e il piccato la risposta data all'Associated Press sul possibile ruolo della Russia nella mediazione con la Corea del Nord. “Certo che siete gente ben strana… – ha osservato – I vostri membri del Congresso e i vostri senatori sembrano gente intelligente, sono vestiti bene, ma ci mettono sullo stesso piano di Corea del Nord e Iran e poi ci chiedono di risolvere il problema della Corea del Nord. Ma siete normali?”. Tornato serio, Putin invitato Washington e Pyongyang a “fermare l'escalation della tensione. Abbiamo sentito dagli Stati Uniti che avrebbero fermato le esercitazioni militari, adesso fanno altre manovre e la Corea del Nord risponde lanciando un altro missile. Tutto ciò deve essere fermato, è estremamente pericoloso“. Putin ha inoltre ribadito che la Russia non riconosce la Corea del Nord come una potenza nucleare.
Inevitabile una domanda sul Russiagate. “I contatti tra il governo russo e Donald Trump sono stati inventati dall'opposizione Usa per dipingerlo come un presidente illegittimo – ha risposto -. Ma così si danneggiano gli Stati Uniti e si limita l'azione del presidente non rispettando gli elettori di Trump”. Putin ha poi detto di non essere nella posizione di valutare il lavoro di Trump. “Io però vedo che i mercati crescono, significa che hanno fiducia in lui – si è limitato a dire -. Ci sono altre cose che vorrebbe fare, come migliorare i rapporti con la Russia, ma non può fare”.
Infine un passaggio sulla questione ucraina. “La Russia – ha sottolineato – non è contro il controllo internazionale di tutto il Donbass ma Kiev deve mettersi d'accordo con Donetsk e Lugansk”. Putin ha spiegato che il processo di Minsk non ha fatto passi avanti a causa della posizione non-costruttiva dell'Ucraina. “Lo scambio dei prigionieri, ad esempio, è stato fermato su richiesta di Kiev. Fra poco arriva il Natale e il Capodanno, facciamo uno sforzo, un gesto di buona volontà”.
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