Un’elezione a dir poco controversa: è quella appena avvenuta in Crimea, che ha proclamato Serghiei Aksionov Presidente della Repubblica. In seguito al referendum indetto il 16 marzo 2014, infatti, il Paese dell’Est europa, una volta parte integrante dell’Ucraina, si autoproclamato Stato indipendente.
La Repubblica autonoma di Crimea ha fatto parte dell’Ucraina dal 1954 fino a marzo scorso: prima è diventata Repubblica indipendente, poi è passata sotto la Federazione russa. Aksionov, uno dei principali artefici della riunificazione, è stato eletto all’unanimità. In corsa contro il leader filorusso, il ministro dell’Ecologia e delle Risorse Naturali della Repubblica, Gennady Narayev, e il deputato della Duma, Alexander Terentyev. Oltre alla consultazione per scegliere la carica più alta, i cittadini della Crimea hanno votato anche per il governatore di Sebastopoli.
Una vittoria schiacciante, secondo quanto riportano le fonti internazionali: Aksionov è stato scelto su una terna di nomi proposti dal leader del Cremlino, Vladimir Putin, come prevede la legislazione russa ed stato votato da tutti i 75 deputati del Parlamento locale. Non accetta il risultato delle urne Kiev, che considera il neo presidente un ricercato e tutti i suoi atti illegali.
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