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Perché Xi Jinping va a Palermo

Sarà una Palermo off limits quella che accoglierà il presidente cinese Xi Jinping nella sua seconda tappa italiana. Una visita particolare, attesissima, che secondo i portavoce del governo di Pechino rafforzerà, una volta di più, il profondo legame fra Cina e Sicilia. Già pronto il comitato d'accoglienza per la delegazione guidata da Xi, attesa all'aeroporto Falcone-Borsellino nel pomeriggio di domani: a riceverli, ci saranno il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè. I media siciliani hanno ipotizzato che, dietro la visita a Palermo di Xi possa esserci lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, protagonista di un corposo vertice con l'ospite cinese al Quirinale, incentrato sulle future relazioni commerciali fra Italia e Cina, con particolare attenzione al progetto della cosiddetta Nuova Via della Seta che tanto sta facendo discutere.

Progetti congiunti

Un progetto che, a quanto pare, potrebbe vedere proprio in Palermo uno dei suoi snodi cruciali. Il capoluogo siciliano (che ospita peraltro una comunità cinese composta da oltre 4 mila persone) sarebbe infatti al centro dell'azione combinata fra i due Paesi, a cominciare dall'installazione di possibili reti 5G, le quali rientrerebbero nei progetti a lungo termine sviluppati e discussi al Quirinale. Durante la giornata al Colle, Mattarella aveva spiegato che “la firma del Memorandum Italia-Cina è un segno dell'attenzione per una cornice ideale per un incremento delle collaborazioni congiunte tra imprese italiane e imprese cinesi”. Per quanto riguarda la Via della Seta, invece, “è una strada a doppio senso e lungo di essa devono transitare non solo commercio ma talenti, idee, conoscenze e progetti di futuro”. A ogni modo, sulla reale natura della visita in Sicilia, qualcosa di più si saprà quando il presidente cinese poserà piede a Palermo e incontrerà le varie istituzioni.

Città blindata

Di sicuro, Xi nel capoluogo di Sicilia susciterà l'entusiasmo della nutrita comunità cinese, pronta a ricevere il “padre” della nazione laddove i rappresentanti del Paese sono fra i più numerosi in Italia (per un totale di circa 300 aziende regolarizzate). Anche per la prevista altrettanto nutrita partecipazione popolare, l'amministrazione ha preso le sue contromisure dispiegando uomini e mezzi per le vie del centro città, sul percorso presidenziale. Prevista anche una dimostrazione di Amnesty per protestare contro le contestate violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze etniche.

redazione

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