Una tregua nella Ghouta è difficile. Lo ha ammesso l'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria, Staffan De Mistura. Il diplomatico ha comunque auspicato che il Consiglio di sicurezza adotti la bozza di risoluzione presentata nei giorni scorsi per porre fine agli scontri nell'enclave ribelle assediata dalle truppe di Assad.
De Mistura ha affrontato l'argomento arrivando nel quartier generale dell'Onu a Ginevra, nel giorno in cui lo stesso Consiglio è chiamato a pronunciarsi sulla bozza proposta lo scorso 15 febbraio dai rappresentanti di Svezia e Kuwait che chiede un cessate il fuoco di 30 giorni in Siria per permettere alle organizzazioni umanitarie di accedere immediatamente al paese e fornire aiuti alla popolazione civile.
Prima del voto, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha definito la situazione sul terreno, in particolare in Ghouta orientale, “l'inferno sulla terra“. Angela Merkel ha rivolto un appello affinché finisca “il massacro” in Siria. Condannando il regime siriano che colpisce “il suo stesso popolo“, la cancelliera tedesca ha detto: “L'uccisione di bambini, la distruzione di ospedali… tutto ciò equivale a un massacro che deve essere condannato e che deve essere contrastato con un no chiaro”.
Nella Ghouta, oggetto da quasi un mese di un'offensiva su larga scala del governo di Damasco, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, negli ultimi cinque giorni sono morti oltre 3200 civili, tra cui 75 bambini. La Russia ha chiesto ieri una riunione urgente del Consiglio di sicurezza per discutere di ciò che l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, ha descritto come una “situazione complessa“. “Ci sono terroristi là fuori che l'esercito siriano sta combattendo e questi terroristi stanno martellando Damasco”, ha detto il diplomatico russo.
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