Dall’inizio del 2015 il bilancio delle vittime nel conflitto in corso in Afghanistan, ammonta a 1592 civili uccisi, tra questi è in un aumento il numero di donne e bambini. Lo rende noto l’Unama, la missione delle Nazioni Unite del luogo nel cui rapporto viene definito anche il numero dei feriti: 4921.
“Le migliaia di vittime dimostrano il continuo fallimento delle parti in conflitto nel proteggere i civili”, si legge nel documento della missione Onu. Ciò che Nicholas Haysom, rappresentante delle Nazioni Unite in Afghanistan, vuole sottolineare, è soprattutto la brutalità con cui queste persone vengono uccise. “I dati di questo rapporto non mostrano le famiglie in lutto e le perdite di comunità scioccate di afghani. Questa è la vera conseguenza del conflitto in Afghanistan”.
Gli scontri sul campo tra le forze del governo di Kabul e l’opposizione armata, tra i quali spiccano i Talebani, restano una delle principali cause di morte nel Paese. Sebbene diminuiscano le vittime di ordigni esplosivi improvvisati, è in crescita il numero dei decessi legati ad attentati kamikaze e attacchi “complessi” con tipologie diverse di bombe.
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