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Netanyahu sfida gli Usa: nuove costruzioni in Cisgiordania

Israele ha pubblicato oggi il bando per l’appalto della costruzione di 430 nuove unità abitative in Cisgiordania. Nonostante le condanne prima dell’Onu poi dell’Unione europea e infine quella della Convenzione di Ginevra non si ferma il tentativo di colonizzare i territori di Gerusalemme est, considerata dai palestinesi e dalla comunità internazionale enclave della Cisgiordania.

La notizia diffusa dalla Ong “Peace Now” è stata confermata anche da un tweet della “Terrestrial Jerusalem”, un’organizzazione non governativa che può definirsi come osservatorio delle attività di colonizzazione. Il suo presidente Daniel Saidemann ha aggiunto che il ministero dell’Edilizia ha dato il via ai lavori stanziando 850 mila shakel, circa 200 mila euro.

“In questo modo – ha commentato Saidemann – si aprono le paratie per una inondazione di insediamenti”. Secondo il gruppo Peace Now “si tratta di una mossa pre-elettorale” prevista in occasione delle elezioni politiche del 17 marzo in quanto nelle colonie vive il 4% dell’elettorato israeliano. Soprattutto, come prosegue il portavoce della Ong è considerata una sifda agli Usa: “Dopo aver imbarazzato l’amministrazione Obama con l’invito al Congresso, il premier Benyamin Netanyahu dà adesso un altro schiaffo in faccia agli americani e mostra che Israele non ha rispetto verso il suo più stretto alleato”.

Da quando Israele occupò la Cisgiordania nel 1967 con la Guerra dei Sei Giorni, la costruzione di insediamenti è sempre stata condannata sia dagli Stati Uniti che dalla comunità internazionale come ostacolo  alla pace con la Palestina.

Anche Wassel Abu Yusef, responsabile dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OlP) non ha risparmiato le durissime parole per commentare la proposta: “Quello che gli israeliani annunciano fa parte di una guerra più ampia contro il popolo palestinese. Questo è un crimine di guerra che dovrebbe portare la questione ‘insediamenti’ dinanzi alla Corte penale internazionale” alla quale anche la Palestina aderisce dal 31 dicembre.

Hortensia Honorati

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