Israele vuole la pace con i palestinesi. Benjamin Netanyahu lo dirà durante il suo intervento al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, previsto per giovedì quando incontrerà il il segretario di Stato Usa, John Kerry. “Sfortunatamente i palestinesi continuano a diffondere bugie sulla politica sul Monte del Tempio – ha detto il premier dello Stato ebraico riferendosi alla Spianata delle Moschee – Chiederò che si metta fine a questa istigazione selvaggia. Israele intende mantenere l’attuale status quo”.
Netanyahu punta il dito contro i “manifestanti palestinesi che portano armi sul Monte del Tempio” e sono “gli unici a danneggiare i luoghi santi e gli unici a violare lo status quo”. Il primo ministro ha poi annunciato che nel suo discorso affronterà politica di Israele alla luce della situazione in Siria e delle minacce al confine nord del Paese. Così come spiegherà cosa provano i cittadini di Israele dopo l’accordo sul nucleare dell’Iran e cosa si aspettano dalla comunità internazionale. “Ogni giorno che passa – ha continuato – è sempre piùchiaro che in un Medio Oriente al collasso, dove l’Islam radicale guadagna una zona dopo l’altra, Israele è una isola di progresso e stabilità”.
Intanto il movimento islamico di Hamas ha invocato una nuova Intifada contro i rivali per le violenze registrate alla moschea di al-Aqs. “Ci sono gli ingredienti e i fattori per una nuova Intifada contro l’occupazione israeliana, nessuno può fermare la sua esplosione – si legge in un comunicato -. La battaglia per il controllo della moschea di al-Aqsa non potrà essere vinta senza una grande e popolare nuova Intifada”.
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