Proseguirà in Moldova nel ballottaggio in programma il 28 giugno la sfida tra il filoeuropeo Dorin Chirtoaca e la filorussa Zinaida Fraceanai per la poltrona di sindaco di Chisinau, capitale di una Moldova in bilico tra Mosca e l’integrazione europea. Con il 98,79% dei voti scrutinati, Chirtoaca, sindaco uscente della città, ha ottenuto il 37,99% dei suffragi, ma Greceanai lo segue con il 35,95%.
Più definita la situazione a Balti, seconda città del Paese, dove l’imprenditore filorusso Renato Usatii ha invece vinto le elezioni, assicurandosi il 73,68% dei voti. Usatii è il leader del partito filorusso Patria, escluso in extremis dalle legislative dello scorso novembre per presunti finanziamenti dall’estero. Un’esclusione criticata da Mosca, ma anche dall’Osce, che aveva definito l’azione “un po’ troppo politicizzata”.
È passato solo un anno da quando la popolazione della Moldova temeva di sortire lo stesso destino dell’Ucraina. Infatti molti sono i punti in comune tra la regione Transnistria e la Crimea. Innanzitutto per il fatto di confinare con la Russia, ma anche e soprattutto per le loro radici filorusse, che, sulla scia della situazione Ucraina, avrebbero potuto portare anche il Paese a una guerra. Sembra però che tale paura sia scomparsa, dato che l’orientamento delle elezioni sembra mostrare una simpatia sempre crescente verso il Cremlino.
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