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Missione in Libia, Sarraj: “Con l’Italia non c’è alcun accordo segreto”

“Non esistono accordi segreti tra Libia e Italia che possano minare la sovranità della Libia nelle sue acque territoriali“. Lo ha detto il capo del Consiglio presidenziale del governo di concordia nazionale libico Fayez Al-Sarraj, in riferimento alla missione navale italiana nel contrasto al traffico di esseri umani, riportata dall’agenzia ufficiale libica. Le parole del premier libico sono arrivate durante una riunione con ufficiali libici della marina militare, della guardia costiera e della sicurezza dei porti svoltasi a Tripoli.

“Le richieste al governo italiano sono nientemeno che quelle avanzate dai capi della marina militare e della guardia costiera durante le precedenti riunioni e consistono nel fornire supporto tecnico e logistico“, ha sottolineato Sarraj. “Non abbiamo richiesto – ha proseguito – alcun intervento o azioni all’interno delle acque territoriali e tutto ciò che viene diffuso da alcuni media o individui non è vero. Sono solo polemiche politiche per distorcere l’accordo” allo scopo di “fomentare l’opinione pubblica contro il governo per indebolirlo”.

La “Comandante Borsini” ha, intanto, lasciato il porto di Tripoli dopo una sosta di 5 giorni nei quali gli esperti e i tecnici italiani “hanno evidenziato le proprie necessità per avviare i lavori di riparazione di alcuni battelli e vedette libiche”. A riferirlo in un comunicato è stato il portavoce della Marina libica, generale Ayoub Ghasem. Le operazioni si inseriscono “nell’ambito degli accordi sottoscritti nel 2008” tra Italia e Libia.

Sarraj ha anche avuto un importante colloquio con il presidente della Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi, al palazzo di Cartagine. Al termine dell’incontro Sarraj ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa affermando che la soluzione dei problemi in Libia deve essere fatta rispettando l’accordo di Parigi. Il portavoce del parlamento di Tobruk, Fathi Al-Mariami, ha precisato dal canto suo che le azioni portate avanti da Al Sarraj non hanno alcun sostegno poiché il suo governo non è in regola con la Costituzione.

Le autorità di Tobruk, nell’est del Paese, fanno capo al generale Haftar e sono contrarie anche all’accordo con Roma sulla missione navale italiana. La Tunisia insieme ad Algeria ed Egitto sta portando avanti da mesi una iniziativa diplomatica regionale per una soluzione pacifica e consensuale della crisi libica, sempre sotto egida Onu.

redazione

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