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Mali, raid delle forze antiterrorismo francesi in Sahel: 20 jihadisti uccisi

E’ di 20 jihadisti uccisi o catturati il bilancio di un’operazione delle forze militari antiterrorismo francesi in Sahel, al confine tra gli Stati africani del Mali e del Burkina Faso. La notizia è stata diramata dalle stesse forze armate in un comunicato: il raid è stato condotto nella notte, impiegando un contingente dei circa 3500 militari francesi impegnati nell’Africa sahariana, tra Niger, Ciad, Mauritania e gli stessi Burkina Faso e Mali. In quest’ultimo, nella giornata del 5 aprile, un soldato francese era stato ucciso. Secondo quanto riferito, gli aerei utilizzati hanno bombardato alcuni depositi di armi, nascosti in una foresta, nei quali si sarebbero trovati grossi quantitativi di munizioni, esplosivi e anche lancia-razzi.

L’operazione “Barkhane”

L’operazione delle forze armate francesi, rientrante nella campagna militare “Barkhane”, iniziata nel 2014, è stata avviata il 29 aprile, dopo l’individuazione di un gruppo di jihadisti nella foresta di Foulsare, al confine fra i due Stati. A conclusione degli scontri, un colonnello dell’esercito ha riferito il bilancio conclusivo ad Afp, senza tuttavia fornire dettagli maggiormente precisi. Nel corso dell’operazione, sarebbero stati utilizzati mezzi aerei “Mirage”, impiegati per i bombardamenti contro i depositi di munizioni. L’intera campagna “Barkhan”, in generale, ha finora visto l’impiego di quasi 4000 uomini, coadiuvati da droni Reaper (usati per raccogliere informazioni) e una flotta di jet da combattimento “Mirage 2000”, dispiegati soprattutto nei cieli del Niger.

Gli attacchi jihadisti

Le forze armate francesi hanno avviato le operazioni in questa parte dell’Africa dopo l’avanzamento delle truppe jihadiste nell’entroterra del Mali (ex colonia della Francia), nel 2012, quando gran parte di quest’area è caduta sotto il controllo di gruppi estremisti legati ad Al-Qaeda, che hanno in breve fiaccato la resistenza di un gruppo ribelle di Tuareg. Buona parte dei militanti sono stati sgomberati dall’area nel gennaio 2013, nel corso di un’altra operazione militare. Gli attacchi dei fondamentalisti non sono comunque cessati, continuando a perpetrare terrore nella regione e, nondimeno, offensive nei confronti dei contingenti francesi e anche verso quelli dell’Onu. Nel dicembre scorso, 12 soldati sono rimasti uccisi in un attacco al confine con il Burkina Faso, mentre a gennaio a essere colpita è stata la capitale, Ouagadougou, della quale venne colpito un albergo con bilancio conclusivo di 29 morti.

redazione

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