Non bastano Boko Haram, al Qaeda e Shael a garantire al sedicente Stato Islamico una struttura sempre più organizzata e capillare, ora anche i jihadisti del Caucaso russo hanno dichiarato l’intenzione di combattere per l’Isis. “Noi proclamiamo la nostra fedeltà e obbedienza al Califfo” è l’annuncio di un gruppo di ribelli islamici. “Possiamo testimoniare che tutti i combattenti del Caucaso, della Cecenia, del Daghestan, dell’Inguscezia e della Kabardino-Balkaria sono uniti in questa decisione e non hanno divergenze” continua in russo il leader del gruppo. Il video messaggio che sigilla le nuove alleanze è accompagnato dai sottotitoli in arabo per facilitarne la diffusione in rete.
Solo una settimana fa, il portavoce del Califfato, Abu Mohammed al-Adnani, si era “congratulato con i soldati della Stato islamico nel Caucaso”. Abu Bakr al-Baghdadi “ha accettato la vostra fedeltà e ha nominato lo sceicco Abu Mohammad al-Qadari come vostro governatore”. Secondo i servizi segreti sarebbero almeno 2000 i russi che hanno combattuto nei ranghi del gruppo jihadista, in Siria e in Iraq, un numero notevole se si considera l’effetto che ha avuto anche tra le autorità locali. A fine aprile infatti il comandante della polizia speciale del Tagikistan era scomparso per poi presentarsi in un video su Yuotube in cui annunciava di essersi unito all’Isis. A termine del filmato di 12 minuti il colonnello Gulmurod Khalimov iprometteva di portare la jihad in Tagikistan, Russia e Stati Uniti.
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