I leader del G7 riuniti a Taormina per l’ultima giornata del vertice hanno firmato la dichiarazione congiunta contro il terrorismo. La premier britannica Theresa May ha ringraziato gli alleati per il sostegno: “Credo sia importante dimostrare questa determinazione di tutti i paesi per combattere il terrore”, ha dello il primo ministro, a tre giorni dall’attentato di Manchester.
“Si tratta – ha commentato il premier Paolo Gentiloni – di un forte messaggio di amicizia, vicinanza e solidarietà alla Gran Bretagna” dopo quello che è accaduto nei giorni scorsi a Manchester”.
Il presidente Usa, nonostante non abbia acconsentito alla consueta stampa al termine del Vertice del G7 di Taormina, ha però cinguettato un messaggino sull’evento.
“Un grande meeting del G7 oggi – ha tweettato The Donald, che in giornata incontrerà i militari della base Usa di Sigonella -. Molte importantissime questioni in discussione. In cima alla lista naturalmente il terrorismo”. In un altro messaggio affidato al social network è tornato sulla questione del clima: “Prenderò la mia decisione sull’Accordo di Parigi la prossima settimana!”
Secondo un’anticipazione pubblicata dall’Ansa, nella dichiarazione finale del G7 i grandi si impegneranno a prendere “ulteriori azioni nei confronti della Russia se non rispetta gli accordi di Minsk sull’Ucraina”. Lo riferiscono fonti vicine al dossier, precisando che la discussione sulla Russia si tiene oggi. Sull’opportunità di non abolire le sanzioni contro Mosca ci sarebbe quindi anche l’appossio del presidente Usa Donald Trump, in queste settimane “investito” dallo scandalo Russiagate.
Sempre le medesime fonti riportate dall’Ansa anticipano anche che, sulla spinosa questione del clima, verrà presentata al termine del vertice “un’unica dichiarazione a sette”. In essa, i sei grandi partner degli Stati Uniti si impegnano “a lasciare più tempo agli Usa per prendere una decisione sull’accordo di Parigi”. Ma, a riguardo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha affermato che “l’intera discussione è stata difficile, o piuttosto molto insoddisfacente“, spiegando che, a fronte dei sei Paesi che sottoscrivono l’accordo di Parigi, “non ci sono segnali finora se gli Usa rimarranno all’interno dell’accordo oppure no”. La mancanza di progressi su questo “significa che non c’è base comune su un importante accordo internazionale“, ha aggiunto.
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