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LA COREA DEL NORD ANNUNCIA IL LANCIO DI UN SATELLITE, SEUL MINACCIA NUOVE SANZIONI

Ancora una volta i rapporti tra le due Coree, quella del Nord e quella del Sud, sono sul filo del rasoio. Seul ha infatti minacciato i suoi “vicini” che ci saranno “gravi” conseguenze se Pyongyang non abbandonerà il progetto di lancio di missili a lungo raggio che gli esperti definiscono un test vietato di tecnologia per missili balistici. La reazione di Seul è stata scatenata dal nuovo annuncio fatto regime di Kim Jong-un , che dopo aver testato lo scorso 6 gennaio un ordigno all’idrogeno, ha comunicato a varie agenzie internazionali l’intenzione di lanciare nello spazio un satellite Kwangmyongson (o Bright Star), de tipo usato per “l’osservazione da terra”.

Pyongyang che ha specificato che il lancio avverrà “tra l’8 e il 25 febbraio”, non ha comunicato con quale razzo sarà mandato in orbita il satellite, ma l’incognita ha subito aperto speculazioni su un eventuale, ennesimo lancio di prova di un missile balistico a lungo raggio. Un’altra “provocazione” dunque, secondo la comunità internazionale, nel giorno in cui il più forte alleato di Pyongyang, la Cina, ha inviato nella capitale nordcoreana un esperto di questioni coreane per colloqui che nei giorni scorsi erano stati auspicati anche dagli Stati Uniti e mentre il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sta discutendo l’imposizione di nuove sanzioni proprio a seguito del test nucleare di gennaio.

La prima “informativa” è stata notificata oggi dalla Corea del Nord alla International Telecommunication Union, sede di Ginevra, attraverso “canali diplomatici”. La messa in orbita del satellite che ha una aspettativa di vita “operativa” di quattro anni, ha commentato l’agenzia sudcoreana Yonhap nel dare la notizia, è una mossa che conferma come il regime comunista nordcoreano si stia attrezzando per lanci di missili a lungo raggio, in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.

La seconda “informativa” è invece stata fatta a Londra alla International Maritime Organization, dove viene confermato il periodo nel quale sarà effettuato il lancio (8-25 febbraio), viene aggiunto anche l’orario: tra le 7 e le 12 ora di Pyongyang. L’avviso – spiega sempre l’agenzia di stampa sudcoreana – intende soprattutto allertare i civili, le navi e l’aviazione civile che potrebbero essere interessati dalla caduta degli stadi esauriti del razzo e da altri detriti. Nella notifica a Seul la Corea del Nord precisa addirittura che il primo stadio del razzo precipiterà sulla costa occidentale della Corea del Sud, che molti rottami cadranno vicino all’isola meridionale di Jeju, mentre il secondo stadio potrebbe andare a schiantarsi sulla costa orientale delle Filippine. Se il lancio del missile fosse effettuato, ha commentato ore dopo il responsabile americano per l’Asia Orientale Daniel Russel, si tratterebbe di un “indiscutibile schiaffo in faccia” a chi si batte contro nuove sanzioni in risposta al recente test nucleare di Pyngyang.

Edith Driscoll

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