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Kim Yong-Chol incontra Pompeo

Ennesima riapertura in vista per il colloquio Trump-Kim: il braccio destro del leader nordcoreano, il vicepresidente del Comitato centrale del Partito dei lavoratori, Kim Yong-Chol, è appena approdato negli Stati Uniti, pronto per incontrare il segretario di Stato Mike Pompeo e stabilire, forse in via definitiva, i dettagli del summit fra il presidente degli Stati Uniti e il dittatore della Corea del Nord. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, i due si sono incontrati a cena a New York. Era dal 2000 che un così alto funzionario del governo nordcoreano non si recava negli Stati Uniti (all'epoca il presidente era Bill Clinton che, nove anni dopo, si sarebbe recato di persona a Pyongyang per incontrare l'allora leader Kim Jong-Il). In molti, fra i funzionari statunitensi ed esperti esterni, vedono questo colloquio a due come un passo fondamentale per decidere se procedere con un vertice tra i due leader previsto a Singapore il prossimo 12 giugno ma tuttora in bilico.

Il funzionario di Pyongyang

Kim Yong-Chol è una figura particolarmente influente in Corea del Nord, specie per ciò che concerne il Partito dei lavoratori. Anche per questo il compito di trattare i termini del prossimo vertice Washington-Pyongyang è stato affidao alla sua esperienza e al suo prestigio all'interno dei confini nazionali, dovuto alla sua militanza nei principali ruoli delle istituzioni nordocoreane. Ma alle spalle del funzionario anche qualche ombra, soprattutto per quanto riguarda il suo ruolo nell'intelligence (attraverso la quale cura i rapporti con la Cina e, forse, con gli Stati Uniti) e alla presunta negoziazione di armi convenzionali proibite, E' inoltre accusato di essere il responsabile dell'affondamento della sua nave della Marina, il Cheonan, nel 2010: una tragedia costata la vita a 46 marinai.

Verso il summit

A ogni modo, con la sbarco di Kim Yong-Chol a New York la Corea del Nord ha posto basi piuttosto solide che possano in qualche modo giustificare (e incoraggiare) l'imminente faccia a faccia. Pompeo, che a Pyongyang c'è già stato, dovrà fissare i termini dell'intesa e organizzare, in brevissimo tempo, l'incontro più atteso dell'anno. Molto è stato già fatto ma, ora, andrà stabilito se qualcuno dei due attori abbia o meno intenzione di risolvere quella che è diventata la principale contesa delle ultime settimane. Gli scenari, secondo gli esperti, sembrano esserci tutti.

redazione

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