Trump apre, Kim chiude e minaccia guerra. Evidentemente, la volontà del Tycoon di incontrare il dittatore nordcoreano “nelle giuste condizioni” non ha tenuto conto di quali reazioni avrebbe potuto suscitare al regime della Corea quanto stava per accadere di lì a pochissimo: jet americani B-1B, infatti, hanno sorvolato la zona attorno alla penisola coreana assieme ad altri aerei appartenenti alla flotta giapponese e della Corea del Sud. Voli motivati come “di addestramento” ma, come spiegato in seguito dal portavoce del ministero della Difesa di Seul, Moon Sang-gyun, delle esercitazioni aventi scopo di deterrente nei confronti delle continue provocazioni del regime di Kim Jong-un. Il che, tradotto, significa che nonostante le aperture del Presidente degli Stati Uniti, la guardia rimana alta e il leader asiatico identifica l’atteggiamento americano come una spinta verso la guerra nucleare. Una minaccia che ha fatto seguito a quanto dichiarato, poche ore prima, dall’agenzia “Kcna”, la quale aveva fatto sapere che l’effettuazione di un test nucleare era più che prossima, “a qualsiasi momento e in qualsiasi luogo deciso dalla leadership suprema”.
Subito dopo le dichiarazioni di Trump, comunque, dalla Casa Bianca avevano precisato che l’eventualità di un incontro non era questione imminente. In sostanza, le giuste condizioni invocate dal presidente, almeno per ora, non ci sarebbero. E, vista la reazione di Kim, sembra difficile che possano esserci in futuro. Al dittatore, la “sconsiderata provocazione militare” aerea non è proprio andata giù: “Trump e altri guerrafondai stanno strillando per fare un attacco nucleare preventivo”, ha scritto ancora l’agenzia “Kcna”. Un segnale tutt’altro che distensivo che, meno che mai, sembra creare i necessari presupposti per un incontro diplomatico.
Nel frattempo, le precauzioni militari continuano sulla penisola: sul territorio della Corea del Sud, infatti, è stato installato il sistema antimissilistico Thaad (Terminal high altitude area defence), annunciato nei giorni scorsi e, ora, operativo. Come specificato dal colonnello Robert Manning, portavoce delle forze americane in Corea, “Thaad ha la capacità di intercettare i missili nordcoreani e di difendere la Repubblica di Corea”. Il sistema è stato installato nella regione di Gyeongsang, sul terreno un tempo occupato da un campo da golf. Una scelta che ha destato qualche perplessità, in quanto i residenti locali temono possa diventare obiettivo di attacco. Intanto, da Pechino continuano a fare pressioni sulla Corea, affinché rinunci al suo programma nucleare. E, al contempo, premono sugli Usa perché anche “Washington continui a compiere ogni sforzo sul tema”.
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