Non c’è pace a Sirte, ex roccaforte Isis in Libia e importante porto nordafricano. Tre kamikaze si sono fatti esplodere contro le forze governative libiche nel tentativo di bloccare la loro avanzata all’interno della città. Un primo kamikaze si è fatto esplodere nei pressi di un ospedale da campo; secondo fonti libiche, un medico è morto. Due giorni fa le forze del governo di unità nazionale avevano annunciato di aver ripreso il controllo del porto dopo giorni di scontri; tuttavia, centinaia di militanti sono ancora sotto assedio nel centro della città costiera, dove infuria la battaglia.
Nell’offensiva lanciata il mese scorso, i miliziani fedeli al premier Fayez Sarraj erano riusciti a tagliare le linee di rifornimento via mare del Califfato. Secondo il generale Mohamed al Ghasri, portavoce dell’operazione militare su Sirte, i leader dell’Isis sono fuggiti nel deserto a sud e molti di loro si sono tagliati barba e capelli nel tentativo di confondersi in mezzo ai civili in fuga. Dopo aver assicurato il controllo del porto, Sirte sarà completamente liberata entro due-tre giorni, assicurano i militari. “In Libia le forze fedeli al governo possono liberare Sirte da Daesh. L’Italia appoggia l’impegno di Sarraj contro il terrorismo e per l’unità della Libia”, ha twittato il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni.
Macron non esclude l'invio di truppe di terra in Ucraina se Mosca rompe le linee…
"La prospettiva divina non sarà mai quella della divisione, mai, quella della separazione, dell’interruzione del…
Durante la pandemia, i bambini hanno avuto stili di vita più sedentari e peggiori abitudini…
Il recente decreto flussi, nel settore dell’assistenza familiare, ha previsto l’ingresso di 9.500 immigrati non…
Gli ultimi dati divulgati da S&P Global hanno evidenziato che, l’indice Pmi manifatturiero dell'eurozona, ad…
"Siate costruttori di una Chiesa missionaria". E' questo il mandato che Papa Francesco ha affidato…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni