Categories: Esteri

ISIS IN CRISI: FOREIGN FIGHTERS IN FUGA, PAURA NEI PAESI D’ORIGINE

Crescono le defezioni dei foreign fighters andati a ingrossare le fila dell’Isis. Il loro ritorno nei loro paese d’origine è fonte di preoccupazione per i servizi anti-terrorismo: è quanto emerge da informazioni raccolte da uno studio britannico e confermate da fonti del’intelligence francese.

In Siria come in Iraq, colpito da incessanti bombardamenti di decine di cacciabombardieri, l’organizzazione sta riscontrando difficoltà nel prevenire la volontà di migliaia di volontari stranieri di lasciare la terra del califfato per tornare a casa.

Le loro motivazioni sono molteplici. I principali sono: il timore dai raid aerei; la delusione rispetto a quello che avevano immaginato; la corruzione dei dirigenti locali; altri abusi contro musulmani sunniti; o più semplicemente per noia. E’ quanto emerge da uno studio del Centro Internazionale per lo studio della radicalizzazione (Icsr) al King college di Londra che ha ha esaminato i casi di una sessantina dei cosiddetti Foreign Fighters.

“Essi ritengono che le fine è iniziata, molti stanno cominciando a inviare messaggi per trovare il modo di andare via”, ha detto a France Presse, il coordinatore di intelligence nazionale in Francia, Didier Le Bret. “Non si tratta di espansione del glorioso califfato, e sappiamo di alcuni che sono rimasti uccisi mentre cercavano di fuggire”.

“Inoltre, dal momento che i servizi di sicurezza dell’Isis sono molto sospettosi, durante il recupero di qualcuno ci preoccupiamo di come fare per sapere se è sincero o invece è in missione”, ha aggiunto.

Secondo il direttore generale della sicurezza interna francese (Isb), Patrick Calvar a metà maggio, “244 persone erano tornati alla zona siro-irachena in Francia”.

“Stiamo assistendo a un maggiore numero di jihadisti intenzionati di ritornare sul nostro suolo”, ha detto nel corso di un’audizione presso l’Assemblea Nazionale. Ma, questi, “sono ostacolati dalla politica di Daesh (acronimo in arabo dello Stato Islamico) che, una volta che desiderano di lasciare la Siria, considera i soggetti interessati come traditori da giustiziare immediatamente”.

Già nel gennaio 2014, prima ancora la proclamazione ufficiale del Califfato, il Icsr ha creato una banca dati dalle interviste che i ricercatori sono riusciti ad effettuare con disertori dell’Isis nel tentativo di capire le loro motivazioni. Un archivio che comprende ora 60 nomi.

Edith Driscoll

Recent Posts

Lo sprint per le politiche di coesione

Prima il vertice europeo con i sindacati, poi il Consiglio dei ministri con le misure…

30 Aprile 2024

Beato Benedetto da Urbino: ecco cosa fecero i fedeli alla sua morte

Beato Benedetto da Urbino, sacerdote cappuccino Urbino, 13/09/1560-Fossombrone (Pesaro e Urbino), 30/04/1625 Marco Passionei proviene…

30 Aprile 2024

Emergenza povertà: un Paese tagliato in due

Povertà e benessere. L'Italia tagliata in due. I contribuenti più ricchi sono in Lombardia (27.890 euro)…

30 Aprile 2024

“Una farfalla per sempre”: Hospice a misura di paziente

Gli hospice come luoghi di salvaguardia della sacralità della vita. Papa Francesco ne riconosce e…

30 Aprile 2024

30 aprile 1975: la fine della guerra in Vietnam

Il 30 aprile del 1975 truppe nordvietnamite e Vietcong, appoggiate da un centinaio di carri…

30 Aprile 2024

Gestire e prevenire le crisi alimentari: l’utilità dell’IA

L'intelligenza artificiale sta emergendo come una delle tecnologie più promettenti e rivoluzionarie, con il potenziale…

30 Aprile 2024