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ISIS, BAMBINO KILLER DI TOLOSA RICONOSCIUTO DAI COMPAGNI DI SCUOLA

E’ stato riconosciuto dai suoi ex compagni di classe della scuola elementare Les Vergers di Tolosa il bambino “killer” apparso in un recente video dell’Isis mentre uccide una presunta spia del Mossad, lo riferiscono i media francesi. ‘Anche se l’identificazione ufficiale è ancora in corso sembra non esserci dubbi che si tratti del giovane Ryan la cui assenza da scuola è stata segnalata alle autorità a partire dall’11 marzo 2014.

Il giovane nel video è insieme a Sabri Essid, il fratellastro di Mohamed Merah, il terrorista franco-algerino responsabile degli attentati di Tolosa e Montauban, del marzo 2012. Il legame tra l’uomo che appare nel video e Merah sarebbe provato da una foto del 2006, pubblicata dalla stampa francese, che ritrae il terrorista su una moto arancione intestata a Essid. Ryan sarebbe il figlio avuto dalla prima unione dell’attuale moglie di Essid. A quanto si apprende, nonostante la sorveglianza degli servizi segreti francesi, a metà aprile Sabri è riuscito a lasciare la Francia per la Siria, dove si è arruolato nell’Isis. Ad accompagnarlo, c’erano la moglie e quattro bambini, tra cui, appunto, il figliastro di 12 anni, sospettato di essere il “boia”, due gemelle di circa 20 mesi e un altro bebè nato al momento della partenza.

La situazione sembra confermare ulteriormente il recente rapporto del Comitato Onu sui Diritti del Bambino in cui si denunciano i gravi crimini commessi dai jihadisti dello Stato Islamico nei confronti dei più indifesi come donne e bambini. Dalle prove raccolte dall’Onu, sulla base di testimonianze dirette, il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi dà ordine di crocifiggere e decapitare bambini, così come di seppellirli vivi. Vi sono state anche esecuzioni di massa di minori mentre quelli risparmiati spesso vengono venduti al mercato degli schiavi con etichette che indicano il prezzo stabilito, come avviene per le donne. In alcuni casi i bambini hanno subito molestie e abusi sessuali, durante la detenzione, e vi sono anche episodi nei quali “i genitori hanno dovuto consegnare i figli a Isis oppure hanno dovuto assistere alla loro esecuzione” si può leggere nel rapporto.Renate Winter, esperto del Comitato Onu autore del documento, afferma che vi sono anche “altri tipi di violenze inflitte ai bambini”, “vengono usati come soldati e condizionati fino al punto da convincerli a diventare attentatori suicidi”. La conclusione del rapporto è un appello al governo iracheno affinché intervenga per salvare i bambini nelle mani dello Stato Islamico.

don Marco Mondelci

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