Le forze di sicurezza indiane hanno ucciso oggi prima dell’alba 12 militanti maoisti in uno scontro a fuoco nello stato nord orientale di Jarkhand. A riferirlo è l’agenzia di stampa Ani, che ha precisato che l’incidente è avvenuto in una delle basi dei maoisti . in india conosciuti anche come naxaliti – nella foresta di Satbarwa del distretto di Palamu. A confermare l’incidente è il sovrintendente della polizia Mayur Patel che ha comunicato che “lo scontro a fuoco è avvenuto nel villaggio di Bakoria e tutti i cadaveri dei maoisti sono stati recuperati”.
Nell’aprile dello scorso anno, sempre nello stato di Jarkhand, un commando di maoisti aveva teso un imboscata ad un mezzo della polizia che aveva svolto compiti di sicurezza elettorale nella zona di Dumka, uccidendo le otto persone, fra cui i sei agenti, che si trovavano a bordo.
I Naxaliti – come vengono chiamati i maoisti in India – prendono il nome dal villaggio di Naxalibari, nello stato del bengala Occidentale, dove nel 1967 scoppiò una rivolta di contadini poverissimi conrto i latifondisti locali. Sono diffusi soprattutto negli Statio dell’Andra Pradesh e del Chhattisgarh. I maoisti si ispirano alle teorie di Mao Zeodong sulla rivoluzione rurale e sulla “Lunga Marcia” dalle campagne verso la capitale e riconoscono come loro fondatore il leader comunista Charu Mazumdar, morto in un carcere indiano nel 1972.
Da quasi mezzo secolo i maoisti costituiscono il principale pericolo per la sicurezza indiana, operando in numerosi stati orientali lungo la cosiddetta “fascia rossa”, che copre circa un quinto del territorio indiano e contano nelle loro file tra gli 8 e i 9 mila militanti.
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