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In Svezia vince la sinistra. Destra radicale al 12,9%

Si sono appena concluse le elezioni in Svezia, una delle potenze tecnologiche e militari maggiori in Europa, e i risultati hanno portato sorprese inaspettate. Ha vinto lo schieramento di sinistra, dopo otto anni di governo del centrodestra, ma senza raggiungere la maggioranza assoluta. Questo potrebbe rendere necessario formare un governo di minoranza. Alla sinistra andrebbero infatti solo 158 seggi quando ne servirebbero 175 per raggiungere la maggioranza. Il leader socialdemocratico Stefan Lofven annuncia di essere pronto ad avviare le consultazioni per formare un nuovo esecutivo che riesca a risolvere i molti nodi del Paese: “Siamo in una situazione seria – dichiara – Abbiamo migliaia di disoccupati. Abbiamo i dati delle scuole in discesa più che in qualsiasi altro paese dell’Ocse. In Svezia c’è qualcosa che si sta rompendo. Ora gli svedesi hanno attestato che abbiamo bisogno di un cambiamento. Bisogna cambiare direzione”.

Ma la vera sorpresa è l’ascesa del partito di destra radicale Sveriges Demokraterna, di matrice xenofoba e antieuropeista, che raddoppia dal 5,7 al 12,9 e guadagna ben 49 seggi in parlamento. Los chieramento, guidato dal giovane Jimmy Akesson , condivide la visione antieuropeista dell’Ukip dello scozzese Nigel Farage, il cui obiettivo è il ritiro del Regno Unito dall’Unione europea, e la linea anti immigrazione del Front National di Marine Le Pen. La sconfitta in Svezia del centrodestra, guidato dal premier conservatore moderato uscente Fredrik Reinfeldt e schierato con i popolari di Angela Merkel, è sintomatico di un’Europa che cambia in cui l’ideologia di estrema destra trova terreno fertile e consensi in aumento.

Milena Castigli

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