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Il governo catalano accusa Rajoy: “Fomenta la Spagna contro di noi”

Con le “misure repressive adottate in Catalogna” il governo spagnolo di Mariano Rajoy “fomenta l’ardore guerriero e anti-catalano” del resto del Paese. La durissima accusa nei confronti di Madrid arriva dal portavoce dell’esecutivo di Barcellona, Jordi Turul. Il rappresentante del “govern” ha citato le immagini diffuse sui media e nei social delle acclamazioni della folla in varie città, come Huelva, Cordoba o Siviglia, con grida nazionaliste ostili verso i catalani agli agenti della Guardia Civil e della Policia Nacional in partenza per partecipare in Catalogna alle operazioni contro il referendum di indipendenza. “E’ chiaro chi sta dalla parte della democrazia e alimenta un clima di festa e partecipazione”, ha aggiunto alludendo alle manifestazioni pacifiche in Catalogna, e chi invece “vuole creare un clima guerriero“.

Diversi leader indipendentisti negli ultimi giorni hanno paragonato il pugno duro di Madrid verso la Catalogna con i metodi del nazionalismo centralista franchista. “Franco, il franchismo, non sono morti il 20 novembre 1975 in una camera da letto di Madrid, moriranno il prossimo 1 ottobre in una urna in Catalogna” ha detto il secessionista Gabriel Rufian, dirigente della sinistra repubblicana catalana Erc, invitando i suoi corregionali a votare senza temere “minacce e insulti” di chi vuole impedire il referendum, dichiarato illegale dallo stato spagnolo.

La tv privata La Sexta ha, intanto, diffuso immagini di repertorio, risalenti agli anni del governo Zapatero, nelle quali si vede Rajoy difendere il diritto della Catalogna ad esprimersi per referendum sullo statuto di autonomia negoziato con lo Stato. “Quando i cittadini chiedono un referendum perché vogliono dare la loro opinione, la risposta non può essere ‘tranquilli, non succede nulla, fidatevi’, che scherzo è mai questo” aveva detto rivolto all’esecutivo socialista. Rajoy aveva aggiunto di “non potersi neanche immaginare” che “davanti a una richiesta tanto legittima, con un appoggio tanto forte” un governo democratico “possa opporsi e respingerla”

Sulla querelle legata alla consultazione del 1° ottobre è intervenuto anche l’ambasciatore spagnolo a Roma, Jesus Manuel Gracia. “Il referendum non ci sarà perché è illegale” ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata all’Ansa. “Non si può creare una spaccatura tra la società catalana, quella spagnola e anche quella europea. Questo è il punto più importante al di là del referendum – ha aggiunto – governo catalano ha fatto di tutto per creare una frattura più grande”.  Secondo Gracia bisogna “abbassare l’emotività, guardare ai fatti, ai problemi se ci sono e perché ci si è arrivati, ma con serenità, calma e buona volontà”

redazione

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