Manuel Valls ha annunciato questa mattina che lascerà il Partito socialista: “Lascio il Partito socialista – ha detto intervenendo alla radio Rtl – o il partito socialista mi lascia. Una parte della mia vita politica si conclude”. Cinquantaquattro anni, Valls è stato rieletto con soli 139 voti di vantaggio nell’Essonne, alle porte di Parigi, da sempre suo feudo elettorale, alle legislative del 18 giugno. La sua avversaria, Farida Amrani, della sinistra radicale della France insoumise, ha presentato un ricorso. Al momento di entrare in Parlamento, Valls ha ufficializzato una rottura che era nell’aria da quando l’ex premier ha deciso di non appoggiare alle presidenziali il vincitore delle primarie del partito, Benoit Hamon.
Poco dopo Valls ha annunciato che siederà come “deputato apparentato” con il gruppo parlamentare della maggioranza “La Republique en Marche”, aggiungendo che la decisione è stata sancita da un voto per alzata di mano del gruppo parlamentare guidato dall’ex ministro Richard Ferrand.
I primi rumors circa l’addio di Vall dal Partito socialista iniziarono lo scorso maggio, quando l’ex premier, intervenendo anche in questo caso alla Radio Rtl, aveva affermato: “Questo partito socialista è morto. Non i suoi valori e la sua storia, ma ormai è alle nostre spalle, deve superarsi”. Quindi aveva invitato tutti “i deputati uscenti, progressisti, quanti hanno esortato a votare Macron prima del primo turno, quanti auspicavano una sua vittoria, a fare altrettanto”.
Sempre nel maggio del 2017, il Partito socialista aveva annunciato di aver avviato una procedura di espulsione nei confronti di Valls. Ad annunciarlo fu il segretario del partito, Jean Christophe Cambadelis, sottolineando che la decisione è stata presa dopo che l’ex premier ha annunciato di volersi presentare alle legislative di giugno con il movimento di Macron. “Una procedura è in corso, Manuel Valls è stato deferito davanti alla commissione dei conflitti – ha dichiarato il numero 1 del partito -. Nel Ps non è come nel Front National, a En Marche! o alla France insoumise non è il capo che decide chi espellere. Ci sono delle procedure”.
Tuttavia, il 10 maggio, il movimento di Macron decise di respingere la candidatura di Valls dalle proprie liste. La decisione sembrava già essere nell’aria, in quanto dopo l’annuncio dell’ex premier di voler abbandonare il suo partito, dal movimento avevano fatto sapere che nessuna candidatura “è automatica”. “Al momento la richiesta di investitura di Manuel Valls non soddisfa i criteri per l’accettazione”, aveva dichiarato Jea Paul Delevoye, l’incaricato di stilare le candidature alle legislative, escludendo che l’ex premier socialista possa presentarsi alle elezioni dell’11 e 18 giugno nelle liste del movimento.
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